Ue: assediata da trattori accelera su modifiche Pac


I ventisette ministri dell’Agricoltura si sono presentati al tavolo del Consiglio con cinquecento proposte per la Commissione europea. L’esecutivo europeo, a sua volta, si è fatto trovare con qualche rimedio per il breve termine e un’importante promessa per il medio-termine: rivedere la Politica agricola comune, in vigore solo dal 2023, già in questo mandato. All’esterno del Palazzo mille trattori vigilavano con malcontento, chiedono azioni più drastica a partire da una totale revisione del Green deal e degli accordi commerciali.
Intanto l’esenzione per i terreni incolti è stata già approvata, gli obblighi di mantenimento dei prati permanenti potrebbero essere allentati. Diversi Stati chiedono anche flessibilità sulla rotazione delle colture. Verrebbe concessa una tolleranza agli agricoltori che non rispettano i criteri della Pac a causa di episodi climatici. Infine, gli obblighi di rendicontazione verrebbero ridotti e le visite ispettive dimezzate.
“Queste misure costituiranno il primo passo concreto per rispondere alle preoccupazioni, ma non sono sufficienti. Gli Stati invitano la Commissione a completarle rapidamente con nuove misure più ambiziose”, ha giudicato il ministro belga David Clarinval, di cui il Paese detiene la presidenza dell’Ue, nella conferenza stampa al termine del Consiglio.
“Il Consiglio potrebbe riaprire l’atto di base della Pac e rivedere i criteri di condizionalità dei Gaec (Buone condizioni agronomiche e ambientali) e anche il Parlamento europeo sostiene questa riapertura. Sono favorevole a un’iniziativa da parte della Commissione in merito. Possiamo riaprire i negoziati in questo mandato se vogliamo fare qualcosa rapidamente per gli agricoltori. Potremmo risolvere le loro preoccupazioni a medio termine, anche con modifiche al regolamento sui Piani strategici nazionali”, ha promesso il commissario europeo all’Agricoltura, Janusz Wojciechowki che – va detto – spesso assume posizioni personali che non rispecchiano il parere unanime del Collegio. “I timori che questo possa andare a scapito degli obiettivi ambientali non credo siano fondati, alcuni agricoltori vorranno fare cose volontariamente per il clima con degli incentivi. Gli incentivi funzionano meglio dei divieti”, ha evidenziato il commissario polacco che ha trovato “pertinente” l’affermazione del ministro Francesco Lollobrigida che ha fatto notare ai suoi colleghi come la Pac sia stata adottata “in circostanze ben diverse”.
Nell’immediato futuro, “abbiamo bisogno di qualcosa di pragmatico, operativo nell’ambito delle regole attuali”, ha detto al suo arrivo al Consiglio il ministro francese, Marc Fesneau. “Ma per alcune cose è necessario modificare l’atto di base. Non importa se questa modifica legislativa si estende alle elezioni europee. L’importante è tracciare una traiettoria, gettare le basi per una Pac che rassicuri” a lungo termine, ha insistito.
“C’è molta rabbia: l’attuale Pac è un mostro burocratico” e le riforme sono “necessarie” per promuovere “il lavoro nei campi piuttosto che le pratiche burocratiche”, ha ammesso il ministro tedesco Cem Ozdemir.
Con l’abrogazione parziale già adottata, invece di mantenere terreni incolti o improduttivi sul 4% dei seminativi, gli agricoltori potranno piantare colture che fissano l’azoto (lenticchie, piselli o fave) o colture intercalari senza prodotti fitosanitari.
Tuttavia gli Stati chiedono maggiore flessibilità nelle condizioni relative al mantenimento dei terreni incolti, alla rotazione delle colture e alla copertura minima del suolo nei periodi più sensibili. Wojciechowski ha annunciato che proporrà di rendere volontarie queste tre condizioni e anche quella legata al mantenimento stabile dei pascoli permanenti. Proporrà inoltre di estendere il 2024 e il 2025 il quadro temporaneo sugli aiuti di Stato per la guerra in Ucraina, che comprende l’agricoltura. (AGI)
BRA