Ucciso in bici: gip, compagna ‘schiava della cupidigia’


“Nulla sembra essere sufficiente per lei: schiava della sua cupidigia, vuole sempre di più”. Così la gip di Busto Arsizio, Anna Giorgetti, delinea la figura Adilma Pereira Carneiro, la 49enne brasiliana in custodia cautelare in carcere con l’accusa di essere stata “l’ideatrice/determinatrice” del piano per uccidere il compagno Fabio Ravasio, investito di proposito in auto lo scorso 9 agosto lungo la sp 149 a Parabiago (Milano). “È una donna – annota nel provvedimento cautelare la giudice – che mette al centro della sua esistenza il denaro. Sembra emergere (…) che Adilma Pereira Carneiro non sia mai paga, non sia soddisfatta dall’avere avuto intestata una proprietà immobiliare di certo rilievo”, una villa con piscina, per li cui “acquisto è riuscita ad ottenere una sorta di “finanziamento” da parte dei genitori di Fabio Ravasio”. E ancora: “non sia soddisfatta dal dimorare in un’altra villa” dove vive con cinque figli minorenni, di cui due avuti dalla vittima” e neanche “sembra esserle sufficiente avere un immobile a Menton ed ancora una proprietà rurale che si propone di ristrutturare; non le è sufficiente, nemmeno, avere due autovetture Mercedes e una Bmw”. (AGI)