AGI – Il 2020 è stato “disastroso”: il comparto delle agenzie di viaggio e dei tour operator ha perso il 97% del giro di affari. E’ il bilancio della presidente della Fiavet Ivana Jelinic, che spiega come “questo calo impatta su quasi il 3% di Pil“.
L’Italia – afferma Jelinic all’AGI – ha avuto circa 53 milioni di turisti (italiani e stranieri) in meno, con un crollo sia degli arrivi sia delle presenze, e il 2021 “si preannuncia piuttosto critico”.
“Al momento – fa notare la presidente della Federazione aderente a Confcommercio – si ipotizza almeno un primo semestre di contrazione assoluta: se ci saranno miglioramenti sarà dal periodo estivo, sempre che la pandemia dia tregua”. Secondo Jelinic, il ritorno ai livelli del 2019 non avverrà prima del 2023-2024.
In questo momento appare quindi indispensabile il supporto del governo alle imprese per evitare che chiudano: “Bisogna riattivarsi o rischiamo la desertificazione”. Subito dopo gli aiuti, occorre mettere in campo “un’attivita’ di revisione del prodotto”.
Secondo i sondaggi e le ricerche effettuati, l’Italia “mantiene un forte appeal” e “resta tra le destinazioni più ambite”, ma la pandemia “ha impattato su alcune modalità di fruizione del turismo e bisogna adeguarsi: “ci sarà una grande spinta verso la digitalizzazione ed è necessario andare verso la profilazione del turista, con prodotti specifici per singoli target”.
Anche dopo l’emergenza, gli utenti – secondo la presidente Fiavet – daranno attenzione “alla sicurezza sanitaria, alle certificazioni delle strutture, ai controlli, alle sanificazioni degli ambienti”. “La sicurezza – prosegue – sarà il tema più importante: si viaggerà nelle destinazioni più sicure”. Per questo, “ci sarà bisogno di un grande sforzo nel rapporto pubblico-privato per la promozione del Paese. Il pubblico dovrà attivare campagne di informazione e sensibilizzazione che trasmettano sicurezza al viaggiatore internazionale”.
Per il mercato interno “elemento fondamentale – fa notare la presidente Fiavet – sarà la disponibilita’ finanziaria: sarà importante che gli italiani possano permettersi una vacanza. Il sistema turistico ricettivo è in grado di dare un’offerta variegata, ma gli utenti devono essere nelle condizioni di poterne usufruire”.
Il bonus vacanze “non è stato particolarmente utilizzato ed i dati di questa estate sono sconfortanti”; se il governo lo riproponesse, potrà rappresentare “un incoraggiamento ma non c’e’ da aspettarsi grandi risultati. Non la riteniamo un misura particolarmente impattante”.
Questo non vuol dire che le imprese si abbandonano al pessimismo: “Gli italiani sono un popolo di viaggiatori per antonomasia: dopo la fase di costrizione scattera’ la voglia di tornare a viaggiare”.
Le destinazioni che saranno prescelte, secondo le previsioni Fiavet, sono quelle tradizionalmente più amate: il mare e le capitali europee, e tra le mete extraeuropee, i Caraibi e le Maldive “che sono nel cuore degli italiani”. Tra i paesi più vicini, i più favoriti sono Egitto, Turchia, Grecia e Spagna.
Enit: il turismo post Covid sarà slow, sportivo e ‘pop’
Il coronavirus lascerà tracce profonde nel tessuto economico e cambierà anche il modo di fare turismo. Centrale sarà la sicurezza ma anche le prospettive aperte dalla digitalizzazione, in modo che l’Italia sia in grado di offrire un turismo culturale ‘pop’. Questa la convinzione del presidente dell’Enit Giorgio Palmucci.
“In questo periodo – spiega all’AGI Palmucci – si sono accelerate tendenze già in atto prima della pandemia, come il turismo slow, il turismo attivo e sportivo, il viaggio multi generazionale con la propria famiglia e con gli amici ma anche i viaggi esclusivi”.
Discorso a parte merita la rivoluzione digitale, accelerata con il Covid: “Il digitale – fa notare Palmucci – è diventato anche un incentivo per incrementare l’interesse degli utenti verso nuove forme finora scarsamente esplorate di esperienza culturale, come visite guidate virtuali ai musei, reading, rappresentazioni teatrali o concerti online. Ben vengano inoltre campagne con il coinvolgimento attivo di personaggi famosi ma anche dei cittadini con i loro racconti e il loro storytelling social”.
“Il turismo culturale – sottolinea Palmucci – deve diventare anche pop e creare una rete che dia vita ad un circuito che coinvolga tutti i poli museali magari con biglietti unici, con offerte all inclusive che comprendano piu’ siti e ingenerino collegamenti multisegmento in modo da animare i poli culturali con visite interattive che calino il messaggio culturale nell’attualità. Il turismo va ricalibrato intrecciando percorsi sensoriali e con l’innovazione”.
“L’Italia – afferma Palmucci – continua a dare prova di resilienza, versatilità, nonché creatività, soprattutto di riscoperta di se stessa. Una rinnovata capacità di mettersi in gioco con una propensione ai processi di modernizzazione e supporto tecnologico”.
“La sfida – prosegue – sarà quella di rendere stabili le forme di servizi collaborativi anche rendendoli maggiormente fruibili alle fasce solitamente meno attente al dibattito sulla collaborazione tra enti locali e cittadini. La ricerca di sicurezza e spazi porterà nuove forme di condivisione. Città legate solo al turismo internazionale dovranno orientarsi sulla fidelizzazione di quello domestico per accelerare prospettive di ripresa parossistiche portate fino al 2022”.
Enit è consapevole del valore dell’Italia e di quanto possa offrire la Penisola e punta già da tempo ad una promozione sempre più capillare in grado di coniugare la sostenibilità con la qualità grazie allo stile di vita italiano.
“E’ stata rafforzata anche la presenza di in Cina – informa Palmucci – con l’apertura della sede di Shangai e continua la valorizzazione dell’Italia attraverso le 28 sedi nel mondo che quindi rappresentano un presidio di crescita costante dell’immagine di questo Paese che tende a non sottovalutare alcun mercato perche’ ha tutte le carte in regola per soddisfare ogni tipo di viaggiatore”.
Per favorire l’attesa ripresa del turismo, l’Enit sta facendo la propria parte attraverso campagne mirate e – precisa il presidente – con “un piano articolato che punta su un turismo a valore e mira a distribuire il carico antropico in diversi momenti dell’anno e in aree meno conosciute stimolando la creazione di pacchetti turistici che incentivino una domanda variegata”.
Vedi: Turismo, un 2020 da brivido e il 2021 sarà ugualmente critico
Fonte: economia agi