Turismo, niente limiti di chiusura e dimensioni per B&B


La decisione del TAR Lazio: illegittimi i limiti normativi che si risolvano in un ostacolo alla libera concorrenza e al libero mercato.

Il bed and breakfast (b&b) è tra le attività economiche che va per la maggiore negli ultimi anni, specie nelle località ad alta vocazione turistica. Sempre più persone infatti, ogni anno, decidono di aprire un b&b monetizzando spazi inutilizzati della propria abitazione o un immobile sfitto da tempo. Questo perché, oltre ad essere aumentata la domanda di viaggiatori che preferiscono adottare scelte di alloggio economicamente più vantaggiose, per aprire un b&b non occorrono grandi capitali da investire, potendo tale attività essere svolta anche in forma non imprenditoriale (o c.d. “semplificata”, senza cioè apertura della Partita Iva).

Limite all’avvio di tali attività era rappresentato da normative regionali di riferimento le quali imponevano a coloro che intendevano aprire un b&b in forma “semplificata”, requisiti ulteriori, rispetto a quelli richiesti a coloro che invece erano costituiti in forma imprenditoriale:  la dimensione minima dell’immobile in termini di stanze o la necessità che la struttura restasse chiusa per determinati periodi dell’anno.

Il TAR del  Lazio in una sua  sentenza ha definito tali limiti come ostacolo a coloro che vogliano avviare tale attività in forma semplificata, imponendo maggiori costi ed oneri burocratici rispetto a quelli prescritti per chi, invece, eserciti la medesima attività in forma imprenditoriale (o alberghiera) pertanto  illegittima, in quanto contrastante con le norme a tutela del libero mercato e con i principi di libera concorrenza, parità di trattamento e non discriminazione.

Pur essendo la decisione presa dal TAR del Lazio ha valenza su tutto il territorio nazionale.

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