Sono dati davvero significativi, che dovrebbero imporre serie riflessioni, quelli venuti fuori da uno studio condotto da Coldiretti sui danni economici causati, nel nostro paese, dall’assenza – quasi totale – di turisti stranieri nel mese di luglio. Le rigide norme messe in atto per contrastare il Covid, insieme alla paura degli spostamenti, hanno, infatti, determinato una perdita di circa 3 miliardi per il settore del turismo e per tutte le attività ad esse connesse. L’anno scorso, nel medesimo periodo, i pernottamenti di stranieri in Italia si attestava sugli 8 milioni, cifra praticamente azzerata nel 2020.
Particolarmente danneggiato il settore gastronomico che, negli scorsi anni, poteva beneficiare di ingenti entrate. Basti pensare che circa il 33% delle spese dei vacanzieri internazionali era dedicato proprio ai pasti in ristoranti, pizzerie, gelaterie. Da registrare purtroppo, come sottolinea Coldiretti, anche danni indiretti, perché viene a mancare l’effetto promozionale sul “Made in Italy”. Una volta tornati in patria, infatti, i turisti sono soliti ricercare quei prodotti e quelle eccellenze che hanno apprezzato nel Belpaese, propagandandoli anche con amici e parenti. Cosa che, quest’anno, avverrà con maggiore difficoltà: prevedibile, dunque, anche un calo nelle esportazioni.
I 13,5 milioni di italiani che hanno deciso di trascorrere le loro vacanze in patria non riescono, purtroppo, a compensare l’assenza di turisti stranieri. In forte calo (-23%), d’altra parte, anche il numero di vacanzieri nostrani, a causa delle difficoltà economiche e del clima di incertezza. Molti dei nostri connazionali in viaggio hanno scelto di risiedere presso le seconde case o di affittarle per l’occasione. Abbastanza positivi i dati fatti registrare dalle strutture adibite a campeggio o che offrono servizi per i camper, così come quelli riguardanti i 24mila agriturismi italiani che, per collocamento e conformazione, sembrano incarnare il perfetto luogo di vacanza in questa anomala estate. L’altra faccia della medaglia, però, racconta la sofferenza delle strutture alberghiere e delle attività che fanno da corollario al turismo, specie nelle città d’arte e nelle mete tradizionalmente più ambite.
Una situazione, quella che abbiamo descritto, sicuramente difficile e totalmente inedita. Ragion per cui, lo abbiamo detto più volte, servono misure coraggiose, significative, straordinarie. I provvedimenti al vaglio del governo, tuttavia, non sembrano adeguati per affrontare quello che si delinea, sempre di più, come un vero dramma economico e sociale.