TURISMO: L’ENTROTERRA DELLA SICILIA


Non solo mare, spiagge e borghi mediterranei. Oltre la Sicilia più conosciuta e turistica, esiste un’altra Sicilia, montuosa, misteriosa, autentica.

L’entroterra dell’isola svela incredibili canyon, città ipogee, monti che si stagliano sul blu del mare, parchi dalla natura lussureggiante e chiaramente l’Etna.

Seguendo il profumo delle zagare scoprirete l’altra isola. Ecco cosa vedere nell’entroterra siciliano.

Piazza Armerina

Piazza Armerina è un’affascinante cittadina della Sicilia centrale, spesso sottovalutata dai viaggiatori moderni, ma che non passò inosservata agli antichi.

Situata nel cuore dell’isola, a trenta minuti da Enna, Piazza Armerina fu abitata già dai Greci, ma poi furono i Romani a consacrare la sua fama regalandole la meravigliosa Villa Romana del Casale che custodisce gli splendidi mosaici famosi in tutto il mondo.

Il suo centro storico, in un connubio di stili che vanno dal normanno al barocco, stupisce per la ricchezza del suo patrimonio storico ed artistico. Carlo V nel 1512 la definì “Urbs Opulentissima”, Piazza Armerina è una città da non ignorare più. Iniziate la visita dall’imponente cattedrale che sorge nella parte più alta della città, nel quartiere Monte.

Dedicata a Maria Santissima delle Vittorie, la cattedrale è un tripudio di stili architettonici diversi che vanno dal gotico al barocco, e vanta una maestosa cupola, che svetta fino a 76 metri d’altezza, oltre a un campanile in stile gotico-catalano.

A pochi passi dalla cattedrale si trova Palazzo Trigona della Floresta, costruito sotto il regno di re Martino I e voluto espressamente da Matteo ed Ottavio Trigona nel 1690. Oggi il palazzo della casata nobiliare siciliana di derivazione sveva ospita il Museo Archeologico di Piazza Armerina.

Sul versante meridionale del monte Mira si erge il Castello Aragonese, costruito nel XIV secolo sotto il regno di re Martino I il Giovane.

Visitate le diverse chiese di Piazza Armerina e poi poco fuori del centro abitato, ai piedi del Monte Mangone, raggiungete la Villa Romana del Casale.

È una splendida villa di epoca romana, edificata nel III-IV secolo d.C., che prende il nome dalla contrada in cui è situata.

Residenza di caccia forse dell’imperatore M. Valerio Massimimiano o di un potente patrizio, la villa è una preziosa testimonianza della vita dei romani in Sicilia, oggi famosa in tutto il mondo e patrimonio Unesco.

Geraci Siculo

Chi dal mare di Cefalù sale verso la montagna per una visita ai paesi del Parco Regionale delle Madonie, dopo Castelbuono attraversa una magnifica sughereta e si trova di fronte l’immagine di un gruppo di case dominato dai ruderi di un castello.

Geraci Siculo, adagiato sulla schiena rocciosa di un colle, ha una struttura urbanistica di strade strette e tortuose, vicoli e cortili, dove ancora è evidente l’impronta medievale.

Annoverato tra i Borghi più Belli d’Italia, Geraci Siculo è una cittadina fortificata in provincia di Palermo che ricorda nella sua forma il dorso di un cavallo.

Il nome deriva da Jerax, in greco avvoltoio, scelto dai colonizzatori greci nell’VIII secolo a.C. poiché la rocca era abitata da questi uccelli predatori.

Strade strette e tortuose testimoniano l’origine medievale del borgo che però poi sorprende con vicoli, cortili e sottopassaggi che richiamano l’architettura araba. Sul centro storico dominano i ruderi del Castello di Ventimiglia.

Attraversata ancora dai falconi addestrati da Federico II, l’antica capitale dei Ventimiglia racconta la sua storia attraverso gli affreschi bizantini del castello, le finestre moresche, l’impronta normanna, le raffinate Madonne nelle chiese. A Geraci Siculo si respira aria pura di montagna mentre si guarda giù fino alle isole Eolie.

Caltagirone

Situata in posizione strategica per il controllo delle vaste pianure di Catania e di Gela, Caltagirone fu abitata già nella preistoria, come attestano numerosi ritrovamenti archeologici che testimoniano la presenza dell’uomo fin dall’età del Bronzo.

Rasa al suolo dal terremoto del 1693, Caltagirone ha saputo rinascere dalle ceneri. Oggi è associata ai colori della sua ceramica che qui è un’arte antica, affinata prima sotto l’influsso degli arabi e poi dei catalani.

L’antica tradizione della ceramica di Caltagirone è stata continuamente rielaborata nel tempo, fino all’ultimo contributo alla città, il rivestimento dei seicenteschi gradini della scala di Santa Maria del Monte con piastrelle di ceramica policroma, realizzato nel 1953.

Notevole è poi la Basilica di San Giacomo dall’elegante facciata barocca, ma anche la chiesa di San Pietro con un ricco portale bronzeo e la facciata gotica caratterizzata da due alte torri campanarie decorate con maioliche.

La chiesa di san Francesco di Paola, custodisce invece pregevoli tele del Vaccaro. Se vi interessa capirne di più dell’antica tradizione della ceramica visitate il Museo della Ceramica.

Palazzolo Acreide

Come una piccola filiale greca aretusea, Palazzolo nacque come avamposto difensivo di Siracusa.

Era l’insediamento di Akrai, situato tra i monti Iblei che erano un punto di osservazione unico a difesa della città. Palazzolo aveva, dunque, in piccolo, ciò che aveva Siracusa.

Vi troviamo infatti un teatro greco, il bouleuterion, le edicole votive, le latomie. Ricostruita, come Noto, dopo il terremoto, più a valle, Palazzolo divenne una bellissima cittadina barocca, la cui arte è oggi visibile nelle chiese di San Paolo, di San Sebastiano, della SS. Annunziata.

La nobiltà locale lasciò il segno in eleganti architetture, come quelle dei palazzi Caruso e Judica. Palazzolo Acreide ospita un interessante museo regionale etno-antropologico dedicato ad Antonino Uccello, che espone diverse testimonianze della civiltà contadina siciliana. Curioso è poi il Museo dei Viaggiatori in Sicilia.

MADONIE

Le Madonie sono una regione montuosa situata circa 70 km ad est di Palermo e a due passi dalla costa tirrenica.

Il massiccio principale, il Carbonara (1979 metri), è la seconda montagna più alta della Sicilia dopo l’Etna. Nel 1989, la Regione Sicilia ha istituito il Parco delle Madonie per proteggere questo territorio.

È, in effetti, un luogo di grande interesse per quanto riguarda la biodiversità e la geologia. Basti pensare che più di 1600 entità vegetali sono state catalogate sui 40.000 ettari del parco. Molte piante endemiche crescono qui, tra cui l’abete delle Madonie, la ginestra di Cupani o le orchidee selvatiche.

Le Madonie sono anche note per la presenza di numerosi alberi monumentali. Fra i più conosciuti, ci sono gli agrifogli giganti di Piano Pomo, che raggiungono i 20 metri d’altezza, e la roverella della Macchia dell’Inferno, la cui età stimata è di circa 1000 anni. Dal punto di vista della fauna potrete avvistare rare specie di farfalle e coleotteri.

Le Madonie, inoltre, sono costituite da rocce sedimentarie, principalmente rocce calcaree, arenarie e marne.

Alcune, particolarmente vecchie, si sono formate più di 200 milioni di anni fa. Il Parco delle Madonie infatti fa parte dell’Unesco Global Geoparks Network. Esplorando il parco noterete poi grotte, inghiottitoi, doline, gole, creati dalla dissoluzione della roccia a contatto con l’acqua.

Fra i più noti, l’Abisso del Vento (decorata da stalattiti e stalagmiti, è una delle grotte più estese e complesse della Sicilia), le Gole di Tiberio, la Grotta di Grattara o ancora l’inghiottitoio della Battaglietta.

Infine non bisogna perdere i paesi delle Madonie, tra cui Cefalù, Castelbuono, Collesano, Isnello, Gratteri, Pollina, San Mauro Castelverde, Geraci Siculo, Petralia Sottana, Petralia Soprana, Castellana Sicula, Polizzi Generosa, Caltavuturo, Sclafani Bagni e Scillato.

Petralia Sottana

Petralia Sottana è un borgo siciliano che sorge a 1000 metri d’altitudine, nella città metropolitana di Palermo e nel cuore del massiccio centrale del Parco delle Madonie in una posizione territoriale e paesaggistica privilegiata per natura e ambiente.

La zona è abitata da tempi remoti, come dimostrano le testimonianze rinvenute nella grotta del “Vecchiuzzo”, che si trova di fronte all’abitato, nella cosiddetta “Rocca delle Balate”.

Nel cuore del borgo vedrete storici palazzi e chiese, a partire dalla seicentesca Chiesa Madre, cioè il Duomo dedicato alla Madonna Assunta con il portale tardogotico.

Per immergersi nella sua storia più recente, invece, bisogna raggiungere la Centrale Idroelettrica “Catarratti”, simbolo della storia della comunità ed esempio di sfruttamento delle energie rinnovabili tra i più antichi d’Italia. Inoltre si può visitare Petralia Sottana seguendo il percorso del Sentiero Geologico Urbano, un itinerario unico in Europa, segnato con borchie d’ottone, che portano a scoprire fossili del Miocene, coralli sui portali delle case e delle chiese, grotte carsiche, sorgenti in pieno centro cittadino, un’antica neviera, un pioppo nero il cui tronco misura 6 metri di circonferenza e 30 di altezza (censito tra gli alberi monumentali del Parco delle Madonie) vicino al museo storico-etnografico ‘u Parmintieddu.

Sede dell’Ente Parco delle Madonie, Petralia Sottana è quindi una base ideale per intraprendere sentieri geologici e naturalistici alla scoperta del territorio.

Gangi

A 120 km da Palermo e a circa 60 km da Enna, sul Monte Barone sorge Gangi, uno dei “borghi più belli d’Italia”, che vanta una vista meravigliosa sull’Etna di fronte.

È un borgo medioevale dalle origini mitiche e il profumo di montagna che affascina per le stradine acciottolate, i palazzi signorili, le case addossate le une alle altre con balconcini in ferro battuto sempre decorati da fiori colorati. Il borgo conta 18 chiese, tra cui vale la pena vedere la chiesa di San Paolo, del XVI secolo, e la chiesa dell’Abbadia.

Su Corso Umberto I si affacciano i palazzi più belli, tra cui l’ottocentesco palazzo Mocciaro con i suoi saloni affrescati, in uno dei quali si trova un tondo con la rappresentazione pittorica della Gangi dell’epoca.

Da non perdere il belvedere, da cui si gode di un magnifico panorama sui tetti delle case della parte bassa del paese e sulle campagne che in primavera diventano un’esplosione di fiori e colori.

Etna

È il più alto vulcano attivo in Europa che raggiunge i 3326 metri di altitudine. Patrimonio Unesco dal 2013, l’Etna si trova nella Sicilia orientale, a un passo dallo stretto di Messina.

Nel corso dei secoli, le eruzioni hanno modificato i suoi pendii, disegnando panorami unici di lava e ghiaccio, oggi protetti da un vasto parco naturale visitabile seguendo sentieri naturalistici.

Salendo verso la vetta si attraversano vari paesaggi: dai dolci agrumeti delle fertili campagne ai fitti boschi, dal paesaggio più brullo, in cui regna il profumo della ginestra, a quello lunare nei pressi del cratere.

Dai punti più alti si ammira un panorama mozzafiato che nelle giornate terse si estende fino all’isola di Malta.

Di notte lo spettacolo si fa davvero magico quando fiumi di lava scorrono lungo i pendii dell’Etna. D’inverno sciare in cima al vulcano guardando il mare ai propri piedi è un’esperienza indimenticabile.

Monti Iblei

I Monti Iblei, situati nella parte sud-orientale della Sicilia, costituiscono una regione di straordinaria bellezza paesaggistica e storica.

È un altopiano che si eleva fino a 987 metri sul livello del mare e abbraccia le province di Ragusa, Siracusa e parzialmente anche Catania.

È una terra di roccia solcata da numerosi canyon, come quello di Cavagrande del Cassibile, tra cui si nascondono sorgenti, fiumi e cascate, ma anche antiche masserie, carrubi, ulivi secolari, mandorli, campi di grano e pascoli.

Tra le maggiori città da vedere in zona sicuramente merita Modica, antico capoluogo della contea che per 500 anni fu il più ricco e potente Stato feudale dell’isola.

Imperdibile poi Ragusa, conosciuta nell’antichità come Ibla, che oggi presenta due diversi centri cittadini: uno ricostruito da zero dopo il terremoto del 1693 e l’altro, che conserva il nome di Ibla, riedificato secondo il vecchio modello medievale.

Vale la pena poi vedere Scicli, un gioiello sull’orlo degli Iblei e noto soprattutto perché vi sono state girate molte scene della fiction Rai, Il commissario Montalbano.

Ma bisognerebbe anche esplorare suggestivi borghi ricchi di storia come Buccheri, Ferla, Monterosso Almo e Chiaramonte Gulfi.

Gli amanti della natura possono esplorare le gole dell’Irminio e i paesaggi collinari, caratterizzati dalla tipica vegetazione mediterranea. L’altopiano degli Iblei conserva un patrimonio storico-paesaggistico dal valore inestimabile, perfetto per una vacanza all’insegna della lentezza e dell’autenticità.

Gole dell’Alcantara

Tra Messina e Catania si trova uno dei gioielli naturali della Sicilia, le gole dell’Alcantara.

Situate all’interno del Parco Fluviale della Sicilia, devono la loro esistenza al fiume Alcantara, che scorre sul versante nord dell’Etna, dai monti Nebrodi fino alla costa del mar Jonio.

La loro formazione risale a circa 300.000 anni fa, tuttavia l’attuale aspetto del fiume nel tratto delle gole è dovuto alle colate verificatesi negli ultimi 8.000 anni.

La presenza dell’acqua del fiume e la relativa percolazione all’interno della massa magmatica ha causato un raffreddamento più veloce dando origine a profonde fratture irregolari, le quali, intersecandosi, formano strutture prismatiche di varia configurazione: a “catasta di legna” (disposte orizzontalmente), ad “arpa” (leggermente arcuate), a “rosetta” (andamento radiale).

Le formazioni più regolari sono verticali, a “canna d’organo”, e possono raggiungere anche i 30 metri.

Si tratta quindi di un suggestivo canyon formato da pareti di basalto lavico scolpito in svariate forme, con pareti a strapiombo sul fiume, che creano un vero spettacolo della natura. Si possono visitare le gole dell’Alcantara con diversi tipi di escursioni, dal river trekking al rafting.

Di Francesca Ferri – fonte: https://travel.thewom.it/italia/sicilia/entroterra-della-sicilia.html