Donald Trump è stato letteralmente a un centimetro dalla morte. L’AR-15, chiamato “il fucile d’America”, impiegato dall’attentatore Thomas Matthew Crooks, è stato usato in numerose sparatorie di massa.
Di solito spara proiettili da 5,56 mm, lo standard Nato, anche se può essere convertito per sparare altri calibri e secondo Justin Crump, analista di sicurezza di Sibylline, intervistato dalla Bbc, perché i fucili d’assalto causino il massimo danno “l’energia del proiettile deve dissiparsi, il che richiede un arresto brusco”.
È il trasferimento di energia, piuttosto che il semplice spostamento fisico causato dal proiettile, a rendere i fucili d’assalto così devastanti.
Il fatto che il proiettile abbia sfiorato l’orecchio di Trump significa che la devastante energia potenziale contenuta nel proiettile non si è trasferita. Tuttavia, secondo Crump, non sarà senza conseguenze: “l’onda d’urto sul timpano potrebbe aver fatto danni”. Se il proiettile fosse stato solo un centimetro a destra, o la testa dell’ex presidente con un’angolazione leggermente diversa, tutta quell’energia cinetica si sarebbe trasferita su di lui, con conseguenze devastanti. (AGI)
UBA