AGI – Lo scoop sui presunti premi in denaro offerti da Mosca ai talebani per uccidere soldati Usa in Afghanistan continua a scuotere la politica americana. A poco più di quattro mesi dalle elezioni di novembre, un’altra gatta da pelare per il presidente Donald Trump che prima ha negato di esserne stato informato dall’intelligence Usa e poi ha sollevato dubbi sulla veridicità della notizia delle ‘taglie’.
Una tesi smentita dal New York Times che, citando molteplici fonti, ha sostenuto che la Casa Bianca aveva ricevuto a febbraio una nota scritta degli 007 in merito al piano russo di pagare una ricompensa ai talebani per colpire soldati americani; inoltre, l’intelligence Usa avrebbe anche rintracciato trasferimenti di grandi somme dai servizi segreti di Mosca a conti bancari collegati al gruppo militante afghano. A questo si aggiunge la notizia riportata dall’Associated Press secondo cui l’ex consigliere per la Sicurezza nazionale, John Bolton, avrebbe confidato ai colleghi di aver informato Trump del piano di Mosca già nel marzo 2019.
L’affondo di Biden
E sul caso è intervenuto anche lo sfidante democratico alla Casa Bianca, Joe Biden, che ha accusato il presidente di “inadempienza dei propri doveri” per non aver fatto niente: “Se sapeva che i russi pagavano i talebani per uccidere i nostri soldati e non ha fatto niente, non può fare il presidente degli Stati Uniti”, ha asserito. Il caso crea imbarazzo in un’amministrazione che prepara il ritiro delle truppe dall’Afghanistan scommettendo su un negoziato di pace in cui Washington, evidentemente, non è l’unico interlocutore ‘esterno’ dei guerriglieri. Già ieri la leader dei Democratici al Congresso americano, Nancy Pelosi, aveva chiesto ai direttori dell’intelligence di informare i parlamentari sulla vicenda, negata sia dai russi che dai talebani.
L’ombra di Mosca
Gli 007 americani avrebbero scoperto dell’esistenza delle taglie dagli interrogatori di combattenti nemici da parte delle Forze Speciali. Nel 2018 in Afghanistan sono stati uccisi in attacchi 10 militari americani, 16 nel 2019 e due quest’anno. A loro vanno aggiunti i militari vittime di attacchi da parte di militari afghani, spesso infiltrati dei talebani. Secondo il Washington Post, le informazioni ottenute durante gli interrogatori erano state già confermate dalla Cia e comunicate durante un incontro ad alto livello alla Casa Bianca, svoltosi a marzo. In quell’occasione l’inviato speciale per l’Afghanistan, Zalmay Khalilzad, avrebbe chiesto di affrontare la questione con Mosca ma dal Consiglio nazionale per la sicurezza e’ prevalsa la linea di attesa.
Intanto, il Segretario di Stato americano, Mike Pompeo, in una telefonata con il negoziatore dei talebani, Mullah Baradar, ha messo in guardia il gruppo militante, mettendo “in chiaro che si attende che i talebani rispettino i loro impegni, tra cui non attaccare gli americani”.
Vedi: Trump e il caso Afghanistan, Biden all'attacco
Fonte: estero agi