Il surriscaldamento climatico "non è una bufala", ma gli scienziati hanno "un'agenda politica davvero molto grande": ne è convinto il presidente americano, Donald Trump, che sul fronte del cambiamento climatico ha sempre avuto una posizione fuori dal coro.
Dopo aver sostenuto per anni che il cambiamento del clima era un'invenzione di chi, come la Cina, vuole mettere in ginocchio l'economica statunitense, Trump adesso aggiusta il tiro, ma comunque non si spinge a riconoscere che sono gli esseri umani che stanno causando il fenomeno.
"Penso che stia succedendo qualcosa, qualcosa sta cambiando e cambierà ancora. Non penso che sia una bufala", ha detto nell'intervista '60 Minutes' sulla Cbs. "Non so se sia creato dall'uomo. Direi questo: non voglio dare trilioni e trilioni di dollari, non voglio perdere milioni e milioni di posti di lavoro, non voglio essere messo in svantaggio".
Le parole del presidente arrivano dopo il devastante uragano Michael (Trump andrà proprio in questi giorni a visitare le aeree di Florida e Georgia più pesantemente colpite) e il nuovo rapporto dell'Onu che ha previsto conseguenze catastrofiche a meno di un'inversione di tendenza che porti a una drastico riduzione delle emissioni di gas serra. Ma per lui gli scienziati hanno "un'agenda politica davvero molto grande".
"Dovresti mostrarmi gli scienziati perché hanno una grande agenda politica", ha detto Trump, rispondendo alla domanda di Stahl se avesse ascoltato i suoi ricercatori sul clima, disse che gli scienziati erano politicamente motivati.
Vedi: Trump ci ripesa e dice che il cambiamento climatico non è una bufala
Fonte: estero agi