di redazione
Non si placa la polemica tra i Verdi e il Movimento Cinque Stelle sulla mancata proroga della moratoria per le concessioni relative alle ricerche di idrocarburi nei territori e nei mari italiani.
A tornare sul tema delle trivelle è stato ieri il deputato tarantino del M5S, Giovanni Vianello, membro della commissione Ambiente della Camera, con una nota stampa nella quale comunica la presentazione di un emendamento al decreto Milleproroghe per la proroga del PiTESAI (il piano per individuare le aree idonee alle ricerche petrolifere) e per rendere definitiva la moratoria no triv.
Lo stesso Vianello era intervenuto anche con un post sul suo profilo facebook per confutare punto per punto, in maniera dettagliata, le dure e sferzanti critiche che gli erano state rivolte dal coordinatore nazionale dei Verdi, Angelo Bonelli, e dal Consigliere regionale pugliese, Paolo Pagliaro.
“Presenterò un emendamento per prorogare il PiTESAI e per bloccare in maniera definitiva tutte le nuove trivelle e gli air gun – dichiara il parlamentare del M5S – In accordo con tutti i colleghi M5S delle commissioni Ambiente, Attività produttive e Industria di Camera e Senato depositeremo questa proposta emendativa al decreto Milleproroghe di prossima discussione. In questa maniera il ministero dell’Ambiente avrà la possibilità di completare la VAS (Valutazione ambientale strategica) e la Conferenza unificata avrà il tempo utile per siglare l’intesa, e inoltre predisporremo lo stop a tutte le nuove trivelle e air gun”
“Sono state numerose – continua Vianello – le inesattezze diffuse sul tema delle trivelle da alcuni esponenti politici, per fortuna a riequilibrare il dibattito, riportandolo sulla linea della realtá, è intervenuto anche il comitato ‘No Petrolio, Sì Energie Rinnovabili’. Il Comitato ha confermato pubblicamente che l’efficacia della moratoria contro le trivelle e gli air gun – che ricordo esiste grazie all’intervento del M5S – si estenderà fino ad agosto 2021, e non come è stato erroneamente riportato da alcuni politici che hanno parlato di termini scaduti. Ancora una volta i cittadini ben informati hanno dimostrato di saperne di più di taluni che campano di politica da 30 anni”.
“Mi auguro – conclude la nota stampa del deputato pentastellato – che sul tema delle trivelle possa esserci la massima convergenza, sulla tutela ambientale dei nostri mari e territori non possono esserci bandiere politiche. Per questo faccio esplicito appello al Governo, ai presidenti di Regione, ai parlamentari, ai Consiglieri regionali e ai sindaci, affinché tutti condividano la proposta emendativa, adoperandosi ognuno nel suo rispettivo ruolo perché tutto si completi in modo adeguato”.
Le dichiarazioni di Angelo Bonelli di allarme e protesta per la mancata proroga della moratoria delle trivellazioni, con una polemica diretta con il M5S ed, in particolare, con Giovanni Vianello, sono state ampiamente riportate dal nostro giornale. Alle affermazioni del coordinatore dei Verdi Vianello ha risposto in modo puntiglioso sul suo profilo facebook.
“Continuo a confutare le varie fake news sul tema della trivelle – scrive il deputato del M5S – Oltre a smentire le ulteriori dichiarazioni di Angelo Bonelli dei Verdi, sconfesso anche le affermazioni del Consigliere regionale pugliese Paolo Pagliaro, eletto a supporto di Raffaele Fitto (centrodestra).
Voglio innanzitutto ringraziarli, perché nonostante le loro inesattezze sul tema delle trivelle, continuano a sollevare l’argomento, permettendomi di spiegare come stanno realmente i fatti (e gli atti).
Parto col dirvi che attualmente in Italia esiste, da circa due anni, una moratoria contro le trivelle e gli air gun. Attenzione: questa moratoria è valida fino ad agosto 2021, questo è possibile solo grazie ai portavoce del M5S. La moratoria infatti sarebbe dovuta scadere a gennaio 2021, la sua validità è stata allungata grazie all’approvazione di un emendamento a mia prima firma approvato al decreto Milleproroghe 2020, ossia quello che ha ricevuto il via libera del Parlamento a febbraio 2020.
Faccio un preambolo: dalla bozza del decreto Milleproroghe di prossima discussione è stato stralciato l’art. 20 che bloccava definitivamente le trivelle in Italia. L’articolo in questione è stato escluso in quanto non conteneva proroghe, esso è quindi risultato estraneo alla materia cardine del provvedimento, per l’appunto le proroghe. Tuttavia qualcuno ha interpretato questa circostanza, pensando bene di inondare la stampa di notizie infondate che non corrispondono assolutamente al vero.
Secondo Bonelli, se non viene approvato questo piano la moratoria decade per legge. È falso! La moratoria si estende fino ad agosto 2021, per comprenderlo sarebbe bastato leggere tutto l’articolo 11-ter comma 8, periodo 5 del DL 135/2018: ‘In caso di mancata adozione del PiTESAI entro e non oltre TRENTA MESI dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, i procedimenti sospesi ai sensi del comma 4 proseguono nell’istruttoria ed i permessi di prospezione e di ricerca sospesi ai sensi del comma 6 riprendono efficacia’. Quindi, poiché l’entrata in vigore della legge di conversione è stata l’11 febbraio, i 30 mesi scadono ad agosto 2021”.
Bonelli aveva attaccato frontalmente il M5S, chiedendosi “perché dopo due anni il partito dell’on. Vianello nulla ha fatto affinché fosse approvato il piano PiTESAI”. A quest’accusa Vianello ha risposto scrivendo che “in realtà sono state diverse le iniziative parlamentari presentate che chiedevano conto dei lavori del PiTESAI, confermando quindi l’interesse del gruppo parlamentare M5S al tema” ed ha elencato le varie interrogazioni presentate dal suo gruppo in in commissione bilancio e segnalando “due emendamenti sul blocco definitivo alle trivelle, uno nel Milleproroghe 2020 che è stato riformulato, e un altro alla legge di Bilancio 2021 (inammissibile perchè non comportava oneri di spesa), il cui intento era quello di stabilire da subito la moratoria definitiva sulle nuove trivelle e sugli air gun ed una proposta di legge che ho presentato, la quale, tra le altre cose, prevede proprio la moratoria definitiva sulle nuove trivelle e air gun”.
Fin qui la polemica politica. Rimane l’urgenza di definire uno strumento normativo che definisca il quadro di riferimento, condiviso con le Regioni, le Province e gli Enti locali, per la programmazione delle attività di ricerca di idrocarburi in Italia, un piano che valorizzi la sostenibilità ambientale e socio-economica delle diverse aree e accompagni il processo di decarbonizzazione,
Non basta individuare le aree più adatte per impiantare le attività delle compagnie petrolifere, il problema da affrontare come prioritario ed essenziale è la salvaguardia dei territori e delle popolazioni dalle conseguenze distruttive legate alla produzione di petrolio, gas naturale e olio combustibile.