Sette trapianti in sole 24 ore. Il Polo ospedaliero interaziendale trapianti (Poit)dell’azienda ospedaliera San Camillo-Forlanini e dell’istituto nazionale per le malattie infettive Lazzaro Spallanzani segna un primato nella nostra regione. Mai prima d’ora, infatti, si erano eseguiti così tanti trapianti in un solo giorno: 4 reni e 3 fegati, di cui uno suddiviso in due parti autonome (split epatico), consentendo così anche un trapianto pediatrico. Un risultato possibile solo grazie a un lavoro di squadra impeccabile, che ha visto coinvolti chirurghi, anestesisti, infermieri, operatori sociosanitari e tutti i professionisti che, ogni giorno, mettono la loro competenza e passione al servizio dei pazienti. Alla base dello straordinario risultato c’è l’impegno dell’equipe guidata dal professore Giuseppe Maria Ettorre, direttore del Poit, e la collaborazione del Centro regionale Trapianti Lazio, diretto dal dottore Mariano Feccia, che ha coordinato l’intero processo. Fondamentale è stato anche il contributo delle terapie intensive del San Camillo e dello Spallanzani – rispettivamente sotto la direzione del professore Luigi Tritapepe e della dottoressa Maria Grazia Bocci – dove attualmente sono ricoverati i pazienti, le cui condizioni generali sono buone. «Il Polo ospedaliero interaziendale trapianti si conferma un’eccellenza della regione Lazio e desidero ringraziare tutti i professionisti sanitari che hanno reso possibile questo risultato. Non possiamo dimenticare l’importanza fondamentale della donazione degli organi e l’immenso valore del gesto di chi, con grande generosità, ha permesso questi interventi, offrendo una nuova speranza di vita a chi ne aveva più bisogno. Continueremo a lavorare perché la cultura della generosità si diffonda sempre di più, in modo particolare tra le giovani generazioni», ha dichiarato Francesco Rocca, presidente della Regione Lazio. «Un plauso particolare va alle tre equipe chirurgiche di prelievo che, simultaneamente, hanno operato in tre ospedali della regione Lazio. Il mio ringraziamento va a tutto il personale, con una menzione speciale agli infermieri di sala operatoria che, insieme a chirurghi e anestesisti del Poit, hanno dato il massimo, superando ogni limite», ha affermato il professore Giuseppe Maria Ettorre, direttore del Polo ospedaliero interaziendale trapianti San Camillo-Spallanzani. Questo importante traguardo si inserisce in un anno già eccezionale per il polo interaziendale, che ha visto un significativo aumento del numero di trapianti, in particolare di fegato. Fino a ottobre sono stati eseguiti, solo al Poit, 81 trapianti di fegato (in tutto il 2023 furono 80). Un aumento che si riflette in tutta l’attività trapiantologica del Lazio: i dati aggiornati a ottobre 2024, infatti, indicano un totale di 293 trapianti contro i 270 realizzati nell’arco di tutto lo scorso anno; numeri che la rendono la quinta regione italiana per quanto riguarda i trapianti. «Questi numeri dimostrano non solo l’efficienza e l’avanguardia della macchina del trapianto regionale, ma anche una significativa riduzione dei tempi di attesa per i pazienti in lista, confermando allo stesso tempo come la nostra Regione sia diventata attrattiva per quanto riguarda l’attività trapiantologica», ha spiegato Mariano Feccia, direttore del Centro trapianti del Lazio. «L’aumento della complessità delle operazioni e la continua crescita delle competenze e delle tecnologie a nostra disposizione sono la prova del livello di eccellenza raggiunto dalle nostre equipe sanitarie. Questo evento rappresenta non solo un traguardo per il nostro ospedale, ma anche una vittoria per la medicina moderna e per l’intero sistema sanitario regionale. Il nostro impegno è di proseguire su questa strada, garantendo sempre ai nostri pazienti cure all’avanguardia e servizi di eccellenza, mantenendo la centralità del paziente al cuore della nostra missione», ha sottolineato Angelo Aliquò, direttore generale dell’azienda ospedaliera San Camillo Forlanini. (AGI)