AGI – Una donna non vedente spagnola è stata in grado di riconoscere forme di oggetti, lettere dell’alfabeto e addirittura a giocare al videogioco Pac-Man grazie a un sistema di elettrodi impiantato nel suo cervello.
A condurre l’importante esperimento è un gruppo di ricercatori dell’università Miguel Hernández (UMH) in Spagna. Il sistema messo a punto da questi scienziati non era mai stato provato in una persona non vedente.
La donna è una volontaria di 57 anni e rimasta cieca 16 anni fa a causa di un’infezione batterica. Per aiutarla nel processo di apprendimento, i ricercatori hanno creato diversi videogiochi, come una variazione del classico Pac-Man, o un gioco basato sulla popolare serie televisiva I Simpson. Per sei mesi, i ricercatori hanno eseguito diversi esperimenti in cui la donna ha dovuto cercare di riconoscere le lettere, la loro posizione e la forma di diversi oggetti. I risultati sono disponibili sulla rivista Journal of Clinical Investigation.
Come funziona il dispositivo impiantato nel cervello
Il dispositivo impiantato è una piccola matrice tridimensionale con 100 microelettrodi che comunica con le cellule cerebrali in modo bidirezionale: fa registrare segnali elettrici e stimola il cervello.
È un dispositivo molto piccolo, largo appena quattro millimetri, con elettrodi lunghi 1,5 mm. La ‘placca’ con elettrodi utilizzata per l‘esperimento è stata poi collegata a una ‘retina artificiale’, ovvero un sistema impiantato su un paio di occhiali che permette di processare immagini.
Il metodo sperimentato è consistito nel trasformare gli stimoli visivi in stimoli elettrici, in modo tale da sollecitare non la risposta dell’occhio, bensì direttamente quella della corteccia cerebrale. Una volta spento il sistema impiantato, la cecità della donna è tornata.
I ricercatori che hanno realizzato lo studio raccontano di aver ricevuto richieste di informazioni da diverse parti del mondo su questo nuovo sistema, per il cui sviluppo hanno partecipato anche le università di Paesi Bassi e Stati Uniti. Sebbene i risultati di questi studi siano molto promettenti, ci sono ancora problemi da risolvere, motivo per cui è necessario agire gradualmente e non creare false aspettative, sostengono i ricercatori.
Source: agi