TikTok sotto pressione, resa dei conti in Usa e Ue


È stata una giornata complicata per TikTok che ha prima sospeso “volontariamente” la nuova funzione Lite finita sotto accusa in Europa e ha poi visto convertita in legge la minaccia di messa al bando negli Stati Uniti. Si tratta di due vicende che non hanno alcuna connessione tra loro, ma che affrontano diversi tipi di problemi posti dalla diffusione della popolarissima piattaforma di video.
La versione Lite premia gli utenti per il tempo trascorso davanti agli schermi e, secondo l’Ue, finisce per creare dipendenza. “I nostri figli non sono cavie per i social network”, ha commentato il commissario europeo al Digitale, Thierry Breton, che lunedì aveva annunciato l’apertura di un’indagine da parte di Bruxelles e ne aveva minacciato la sospensione a partire da domani.
TikTok Lite si basa sul sistema “watch-and-get-rewarded”, cioe’ guarda e vieni ricompensato. E’ una strategia pensata per spingere le persone a restare piu’ a lungo sulla piattaforma e ad aprirla piu’ spesso. E’ lo stesso sistema utilizzato nel gaming online, creando attesa per le ricompense, come fosse un videogioco.
Assegna a ogni utente dei compiti, come guardare determinati video, mettere like, seguire influencer o invitare altri amici sulla piattaforma. Chi li completa viene premiato con dei punti, che possono essere a loro volta scambiati per ricevere dei premi, come buoni Amazon, carte regalo via PayPal o la valuta virtuale interna a TikTok, usabile unicamente per acquisti sull’app.
Una pratica che secondo la Commission “crea dipendenza” e che pone un rischio, soprattutto per i minori. Bruxelles accusa TikTok, di proprieta’ della societa’ cinese ByteDance, di aver lanciato la sua versione Lite prima di pubblicare il rapporto sui possibili rischi che potrebbe causare agli utenti richiesto dalla nuova legge sui servizi digitali – Digital Service Act – dell’Unione europea.
Prendendo atto di questa decisione di TikTok, ha precisato che “cerca sempre di lavorare in modo costruttivo con la Commissione Europea e altri regolatori” e ha annunciato la sospensione del sistema a premi “mentre affronta le preoccupazioni che sono state sollevate”. Il social network aveva più volte ricordato che solo i maggiori di 18 anni potevano partecipare e che applicava procedure per garantire l’età degli utenti – come la necessità di scattarsi un selfie con un documento d’identità, o dare l’autorizzazione della carta di credito – ma per gli esperti si tratta di sistemi facilmente ingannabili.
“Accolgo con favore la sospensione volontaria da parte di TikTok della funzionalità ‘premio’”, ha subito reagito il segretario di Stato francese per gli affari digitali, Marina Ferrari, sottolineando di aver “messo in guardia, fin dal suo lancio, su questa discutibile deriva e sui rischi che comportava ai suoi utenti. La Francia era, insieme alla Spagna, il Paese ‘test’ di TikTok Lite.
TikTok, che ha attirato più di 1,5 miliardi di utenti in tutto il mondo, è accusata da diversi anni negli Stati Uniti e in Europa di provocare dipendenza tra gli adolescenti. La piattaforma cinese era già sotto inchiesta da parte della Commissione, aperta a febbraio, per presunte carenze nella tutela dei minori ai sensi della DSA.
TikTok è sotto pressione anche oltre Atlantico. Il pacchetto di aiuti che Joe Biden ha trasformato in legge prevede anche la messa al bando della app dagli store online negli Stati Uniti a meno che l’azienda non venga venduta spezzando cosi’ ogni legame con la casa madre cinese ByreDance.
“Questa legge incostituzionale vieta TikTok e la sfideremo in tribunale” dice l’amministratore delegato Shou Zi Chew, imprenditore singaporiano in un video pubblicato proprio sulla piattaforma, “Crediamo che i fatti e la legge siano chiaramente dalla nostra parte e che alla fine prevarremo”.
Il governo americano teme soprattutto per la sorte dei dati raccolti negli Stati Uniti che, sostiene, potrebbero essere trasferiti a Pechino. “Il fatto e’ che abbiamo investito miliardi di dollari per mantenere i dati statunitensi al sicuro e la nostra piattaforma libera da influenze e manipolazioni esterne” aggiunge Shou “Questo divieto devasterebbe 7 milioni di imprese e metterebbe a tacere 170 milioni di americani. Continueremo a investire e a innovare per garantire che TikTok rimanga uno spazio in cui gli americani di ogni ceto sociale possano tranquillamente venire a condividere le loro esperienze, trovare gioia ed essere ispirati”. (AGI)
RED