Freddie Mercury suona il piano e la chitarra, anima il gruppo con una grande e provocatoria presenza scenica, uno dei più carismatici artisti di tutti i tempi. Un talento vocale che impreziosisce ogni interpretazione e performance del gruppo. I loro testi sono vera poesia. Toccano tutti gli argomenti: amore, morte, amicizia, devastazione del mondo. Ma è sempre presente una vena fatalista, perché ogni attimo di vita potrebbe essere l’ultimo
di Giusy Clarke Vanadia
I componenti della leggendaria band rock amavano dire che appartenere ai Queen equivalesse ad essere sposati. Dalla loro nascita, non si separeranno mai, se non per brevissimi periodi, ed affronteranno insieme anche le più drammatiche circostanze da cui saranno travolti.
I ”Queen” nascono formalmente tra il 1970-71, quando si riuniscono quattro straordinari artisti che rimaranno nella storia della musica per la genialità di ogni singolo componente e per la loro irripetibile vicenda umana.
Farrokh Bulsara, vero nome di Freddie Mercury, era arrivato in Inghilterra da Bombay, con la sua famiglia di origine Parsi all’età di 18 anni.
I primi a conoscersi sono Roger e Freddie che gestiscono una bancarella al Kensington market per sopravvivere e pagarsi gli studi all’Imperial College for musicians frequentato anche da Brian May.
A quell’epoca, Roger presenta a Freddie una ragazza che lavora da Biba, Mary Austin. Quando s’incontrano, lei ha 16 anni, lui 24. La corteggia per mesi, finchè vanno a vivere insieme per 6 lunghi anni. Sopravvivono con lo stipendio di lei perché Freddie non guadagna nulla, ma non appena può, le regala un anello di fidanzamento e le chiede di sposarla.
Frattanto, nel 1971, nasce il gruppo, quando arriva il quarto musicista. La band è così composta: Roger Taylor batteria, Brian May chitarra, John Deacon basso, Freddie Mercury, front man del gruppo, voce e pianoforte. Tutti ottimi compositori. Freddie, talentato disegnatore crea il logo del gruppo.
Sin dall’inizio, irrompono per forza innovativa e provocatoria, a partire dal nome ”Queen”, femminile e carico di ambiguità. Il loro look oltraggioso ed eccentrico contrasta con quello degli altri gruppi rock che si esibiscono in jeans e maglietta. Freddie stravolge tutti i canoni delle esibizioni, travestendosi, esibendosi a torso nudo, indossando tute attillatissime, truccandosi, laccandosi le unghia di nero.
Ognuno dei quattro è autore di grandissimi successi e straordinario interprete del proprio strumento. Freddie suona il piano e la chitarra, anima il gruppo con una grande e provocatoria presenza scenica, uno dei più carismatici artisti di tutti i tempi. Un talento vocale irripetibile che gli permette di passare dai toni più alti ai più bassi, passando per falsetti che impreziosiscono ogni interpretazione e performance del gruppo. Verrà classificato come il miglior cantante rock di tutti i tempi ed al 18° posto nella classifica dei cento più grandi cantanti di tutti i tempi. Con sole quattro voci, riescono a realizzare cori polifonici attraverso un perfezionismo che li porta a stare un’intera giornata in sala d’incisione per salvare 30 secondi di registrazione. Sono i primi al mondo ad utilizzare la tecnica dei video sempre caratterizzati da originalità, energia e provocazione.
Il successo arriva con le esibizioni al Raimbow Theatre e all’Apollo di Londra.
A partire da lì, sono inarrestabili. Girano il mondo diventando uno dei gruppi più amati al mondo. Vendono oltre 300 milioni di dischi, si esibiscono davanti a platee immense di spettatori. I loro concerti sono veri spettacoli. Ricevono il premio come migliore band degli anni’80. A partire dal 2020, verranno celebrati con 13 francobolli della Royal Mail.
Freddie comincia a frequentare club equivoci. “Sono molto frivolo ”afferma“ e “mi piace divertirmi…È sul palco che divento vivo. Nella vita reale non sono così”. Confessa a Mary di frequentare uomini, ma i due si giurano eterno amore e che si sosterranno sempre a vicenda. Così è. Nel 1975, Scrive per lei Love of my life in cui le dichiara amore fin dopo la morte. Sarà lei l’erede di metà del suo patrimonio e della principesca Garden Lodge nell’elegante quartiere di Kensington, dove si pensa siano sotterrate le sue ceneri. E’a lei che Freddie ne ha affidato la custodia.
Il nome dei Queen è sulla bocca dei giovani di tutta Europa. Gli anni ’70 partono alla grande. Il teatro Apollo è diventato la loro seconda casa, ma è il Raimbow Theatre a consacrarli definitivamente.
1976, Somebody to love, il gospel bianco ispirato ad Aretha Franklin, serve da trampolino di lancio per il secondo tour in Giappone. Seguono otto mesi di concerti negli USA. Al ritorno vengono insigniti del Britannic award per Bohemian Rapsody, dal testo ancora oggi considerato misterioso ed il più bel singolo degli ultimi 25 anni.
1977 We will rock you, We are the champions, Radio Gaga, Barcelona, Don’t stop me now, diventano veri inni immortali. Per rafforzare la loro unione, decidono che ogni brano, a prescindere da chi lo avesse composto, sarà firmato Queen e che tutti i proventi saranno divisi tra tutti. Questo li stimola ad essere ancora più creativi. Freddie è trainante, calma le liti tra Roger e Brian. La loro unione si fa leggendaria.
1981 tour in Sud America.
13 luglio 1985 Live aid a favore delle popolazioni africane, dal Wembly Stadium Londra, in contemporanea, con J. F. Kennedy Stadium Filadelfia, Pensilvania, Stati Uniti.
Momento storico di grande professionalità. Vengono riconosciuti da pubblico e critica la miglior band di tutto il concerto considerato il più grande evento musicale della storia.
Dopo Live aid vanno in turneè in giro per il mondo.
I loro testi sono vera poesia. Toccano tutti gli argomenti: amore, morte, amicizia, devastazione del mondo. Ma è sempre presente una vena fatalista perché ogni attimo di vita potrebbe essere l’ultimo. Freddie è generoso con i deboli e dona grosse somme di denaro, si rivolge ai fan chiamandoli “brothers and sisters”.
Stanchi del tour i Queen si concedono una pausa. E’ in quelle circostanze che il 26 ottobre 1987 esce Barcelona, l’album interamente composto da Freddie e interpretato con Montserrat Caballè, un’altra queen. Barcelona diventa inno ufficiale dei giochi della XXV Olimpiade.
Il 9 agosto1986 a Knebworth Park, Londra, l’ultimo concerto del Magic Tour che coinvolge 120.000 persone. Un’esibizione definita sublime dove Freddie infiamma la platea con i pezzi di hard rock e passa ai toni calmi e dolcissimi di “In the lap of the God” permeata di malinconia. Alla notizia del concerto i biglietti si esauriscono in poche ore. La loro fama è alle stelle. Il gruppo deve arrivare in elicottero per superare la folla. Alla fine del concerto Freddie saluta: ”Buona notte. Siate felici”. Nessuno immaginava che sarebbe stata l’ultima occasione di vederlo ed ascoltarlo dal vivo.
Nel 1987 viene dichiarato siero positivo all’HIV. Freddie non può più nascondere la verità a Roger, Brian e John. Lo confessa con poche parole e non vorrà mai più tornare sull’argomento. Vuole solo dedicarsi a fare musica, registrare, quanto più potrà. Nel 1989 esce The Miracle che scala immediatamente le classifiche. Segue lo splendido Innuendo intriso di nostalgie e di preoccupazione per il futuro e la consapevolezza dell’avvicinarsi della fine.
Le sue apparizioni si fanno più diradate a causa dell’avanzare della malattia, che da sieropositività, diventa AIDS conclamato. La sua casa fiabesca Garden Lodge, si trasforma in una clinica.
Freddie diventa oggetto della morbosità dei tabloid e braccato dai fan che spiano la sua casa, si appostano per rubare foto ed acquisire informazioni.
E’ a questo punto che nel 1991, la famiglia dei Queen si trasferisce a Montreux, in Svizzera, sul lago di Ginevra dove registrano bellissimi brani contemplativi e malinconici come “A winter’s tale”.
Freddie affronta la situazione con grande coraggio componendo testi poetici fino alla straziante “Mother love” dell’ultimo album pubblicato postumo, “Made in Heaven”.
Tornato a Londra per stare con la sua famiglia, il 23 novembre del 1991 Freddie dichiara pubblicamente la malattia. Il giorno dopo si spegne, lasciando i fan nella disprazione.
L’anno successivo, nel 1992 al Wembly Stadium, al Freddie Tribute, David Bowie s’inginocchia per recitare una preghiera e conclude l’esibizione con:” God bless the Queen”. Si calcola che un miliardo di spettatori seguano l’evento. I fondi vengono devoluti a Freddie Mercury Phoenix Trust, la fondazione a favore della causa dell’Aids. La ristampa di Bohemian Rapsody porta alla ricerca milioni di sterline.
Pochi anni dopo la sua scomparsa, Brian, John e Roger incidono “No One But You (Only the good Die Young)”, pieno di nostalgia e rimpianto per l’Amico perduto che ha lasciato un vuoto incolmabile.
L’immortale leggenda dei Queen e del suo front man, è confermata dal successo planetario del film del 2018 Bohemian Rapsody che ripercorre 15 anni della loro storia fino al mitico Live Aid definito il film musicale di maggior successo della storia, vincitore di 4 Oscar. Evento che ha dato il via ad una serie di altre pellicole su grandi artisti dello spettacolo.
A 50 anni dalla nascita della band e a 30 anni dalla scomparsa di Freddie, capita spesso di riconoscere nei trailer pubblicitari, nei servizi giornalistici, nelle gare sportive, frasi musicali tratte dai loro pezzi.
Siamo certi che Freddie, laddove si trova, stia ancora sperimentando nuove straordinarie melodie. Grazie per la gioia che ci hai regalato, Freddie Mercury, l’immortale!