THAMES TUNNEL, UN MIRACOLO DI INGEGNERIA DELLA LONDRA VITTORIANA


 

Un tunnel progettato per consentire alle carrozze trainate dai cavalli di transitare tra Rotherhithe e Wapping. Ecco a cosa doveva servire in origine Thames Tunnel, il collegamento costruito sotto il Tamigi, a 23 metri di profondità, largo 11 metri e lungo quasi 400. Un vero miracolo di ingegneria nella Londra Vittoriana, un progetto pionieristico destinato a cambiare per sempre il volto, non soltanto di Londra, ma di tutte le città del mondo. A realizzarlo, dopo inutili tentativi da parte di minatori della Cornovaglia, fu Marc Brunel, uno dei più grandi e innovativi ingegneri civili e meccanici della Gran Bretagna, che brevettò uno scudo per perforazioni, la cosiddetta talpa. Si trattava di uno scudo rinforzato in ghisa dentro il quale i minatori potevano lavorare in compartimenti separati, simili a gabbie, scavando la galleria. Sicuramente oggi, attraversandolo in metropolitana, nessuno ci farà caso, ma il Thames Tunnel fu il primo tunnel ad essere costruito, tra il 1825 e il 1843, sotto un fiume navigabile. Utilizzato presto anche dai pedoni prima di divenire un’attrazione turistica, nel 1869 fu convertito in tunnel ferroviario per diventare parte della metropolitana di Londra, che l’attraversa ancora oggi. Se vi chiedete se sia possibile percorrerlo a piedi, la risposta è sì, grazie a un tour che parte dal Museo Brunel, da Rotherhithe verso Wapping e ritorno, che permette a tutti di scoprire le meraviglie di questo capolavoro di ingegneria. Per saperne di più basta recarsi al Museo Brunel, dove la storia di uno dei cantieri più grandi e importanti al mondo è racchiusa nella collezione di disegni che ritraggono un giovane Marc Brunel in una campana subacquea e poi in una barca all’interno del tunnel.

Samantha De Martin