Tetris e la politica di oggi


Matteo Renzi

Quelli della mia generazione ricordano bene un videogame chiamato Tetris. Si tratta di un gioco inventato quarant’anni fa nell’URSS di Andropov e Cernenko, l’URSS che attende il ciclone Gorbaciov, la perestroika, la fine del comunismo. Aleksei Pazitnov, l’inventore, non avrebbe mai immaginato che in quarant’anni nessuno sarebbe riuscito a mandarlo in crash la sua creatura, superando il livello 157. E chi è invece ci è riuscito, all’inizio di questo 2024? Willis Gibson, un tredicenne americano, originario dell’Oklahoma. Che in una quarantina di minuti ha distrutto il video gioco noto a milioni di persone in tutto il mondo. Perdonate l’iperbole, ma pensando a questo evento, insignificante per i più, mi è venuto in mente che l’ordine geopolitico mondiale, faticosamente costruito in questi anni mettendo a posto i vari pezzi, come fosse un Tetris, sta andando in crash. Siamo pericolosamente vicini al livello 157.
La buona notizia è che non stiamo andando in crash per colpa di un ragazzino geniale. La cattiva notizia è che stiamo andando in crash per colpa dell’assoluta incapacità dei leader di oggi di alzare lo sguardo oltre la quotidianità e provare ad affrontare le sfide di oggi: energia, ambiente, sanità, innovazione tecnologica, materie rare. Quanta mediocrità, quanta mancanza di visione. Non è un problema solo italiano ma è un problema anche italiano.
Nella celebrata conferenza stampa di qualche giorno fa per tre ore Giorgia Meloni ha fatto di tutto. Ha messo in scena una straordinaria abilità di attrice, fingendo persino di credere anche alle cose che diceva. E lo ha fatto alla grande. La scena in cui chiede il permesso di andare in bagno potrebbe stare in qualsiasi commedia all’italiana, altro che i cinepanettoni finiti in questi giorni persino sul New York Times. Oltre che, noblesse oblige, nella pagina si/no di oggi de “Il Riformista”. Gli attacchi alla sinistra, le pause alla Celentano, gli occhi strabuzzati, le battute in romanesco: Giorgia Meloni è un’autentica – consumata – fuoriclasse della comunicazione. Chi non le riconosce bravura è in malafede. Solo che mentre la Meloni continuava a portare a spasso i giornalisti, rimanevano fuori dalla sede della conferenza stampa tutti i principali problemi del pianeta. Ignorati del tutto dalla Premier. Non una visione sul 2024 mondiale che ci attende o sul come costruire la pace in Ucraina e Terrasanta o sul come gestire la difesa in Europa o affrontare il collasso demografico di un occidente sempre più vecchio.
Quanto sarebbe bella una politica capace di mettere in ordine i pezzi al posto giusto, come deve fare un bravo giocatore di Tetris, e quanto servirebbero leader capaci di capire che il livello 157 è molto vicino. E che non agire subito significa rischiare il crash.
Quanto sarebbe bella una politica diversa da quella dei pistoleri che sparano e delle premier che li candidano. E diversa, molto diversa, da quella che abbiamo visto in questi giorni non solo in conferenza stampa.
Quanto sarebbe bella, eh…

Fonte: Il Riformista