Roma, 22 feb. – Sull’emendamento della Lega per il terzo mandato dei governatori “decidono i gruppi parlamentari cosa fare. Ma la nostra è una posizione politica e resta tale: se deve esserci una scelta democratica non può esserci limite”. Roberto Calderoli, ministro per gli Affari regionali, lo dice in un’intervista a Repubblica nel giorno delle votazioni delle modifiche al dl elezioni in commissione al Senato. “Oppure – sottolinea – facciamo come i 5Stelle” con il limite dei due mandati per i parlamentari. “Io ovviamente non sono d’accordo, ma a quel punto è più coerente. È un limite autolesionista, è evidente. Quando con il tempo alcuni grillini erano diventati bravi, li hanno mandati a fare i posteggiatori». Sul Veneto e sui rapporti con FdI, Calderoli afferma: “La volontà politica di ciascun partito va rispettata. Però la sovranità appartiene al popolo, che decide nelle urne”, insiste e alle opposizioni propone “una operazione verità”. “Basta slogan, confrontiamoci nel merito. Ci sono 12 Regioni su 20 che spendono meno di quanto producono e con quell’avanzo garantiscono le altre 8 Regioni, che spendono più di quello che incassano. L’interesse delle Regioni che hanno accettato la perequazione e rinunciato a tenere per sé il residuo fiscale è di fare crescere il Sud”. L’ok definitivo alla riforma potrebbe arrivare prima delle Europee? “Lo decide il Parlamento. Ma se non c’è ostruzionismo i tempi ci sono per chiudere in primavera”, risponde infine il ministro.