Terzo giorno di battaglia a Sirte. Gli Emirati appoggiano la mediazione egiziana


AGI – Mentre l’Europa chiede “un cessate il fuoco immediato in Libia”, gli Emirati Arabi Uniti, che sostengono l’Esercito nazionale libico del maresciallo Khalifa Haftar, hanno espresso apprezzamento per l’iniziativa di dialogo sulla proposta dall’Egitto, che prevede un cessate il fuoco e la richiesta del ritiro di tutti i mercenari stranieri dal territorio libico.

Il viceministro degli Esteri degli Emirati, Anwar Gargash, ha scritto sul suo account Twitter che l’approvazione degli Stati Uniti per la proposta del presidente egiziano Abdelfatah al Sisi “rafforzerà la spinta araba e internazionale per un immediato cessate il fuoco, il ritiro delle truppe straniere e ritorno al percorso politico”. Sabato scorso, Al Sisi ha sollecitato, in una dichiarazione pubblica alla presenza del maresciallo Haftar, con il quale si era incontrato al Cairo, l’entrata in vigore di un cessate il fuoco.

Migliaia di sfollati in fuga

A Sirte intanto le forze del Governo di accordo nazionale di Tripoli, sostenute dai turchi, stanno fronteggiando a colpi d’artiglieria le milizie del generale della Cirenaica, Khalifa Haftar, che controllano la città dal 2016.

La battaglia è al suo terzo giorno e, insieme alla recente conquista di Tarhuna da parte delle forze del presidente Fayez al Serraj, ha costretto 16 mila libici ad abbandonare le proprie abitazioni, secondo quando rende noto la Missione dell’Onu in Libia, Unsmil.

Ankara pronta a trivellare

Il ministro delle risorse energetiche turco, Fatih Donmez, ha dichiarato che la Turchia è pronta a cercare petrolio in Libia.

“Nell’ambito delle trattative effettuate con il governo di Tripoli abbiamo ottenuto licenze per 7 lotti che per tre mesi circa rimarranno sospese, poi inizieranno trivellazioni per ricerche a sfondo sismico e verranno definite le aree per la ricerca di petrolio”, ha dichiarato Donmez.

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Fonte: estero agi