(AGENPARL)- Roma 16 nov 2015 – Il terrorismo si combatte, togliendo le disponibilità economiche, che spesso arrivano da giganteschi giri di speculazione finanziaria. Oltre che dal finanziamento diretto dei cosidetti “stati canaglia”. Uno degli strumenti utilizzati sono le cosiddette “dark pool” che alimentano questi finanziamenti.
Le dark pool sono piattaforme finanziarie sulle quali si contratta in forma anonima. Ogni giorno passano di lì 15 mila miliardi, rigorosamente fuori dai radar delle normative internazionali sulla trasparenza. Nel 2014 il totale delle transazioni valeva 500 mila miliardi di euro, ed è in costante aumento.
Bnp, Deutsche Bank, Credit Suisse, SocGen tra le grandi banche che utilizzano questi strumenti. Fino a oggi i Governi nazionali, Italia compresa non sono stati in condizione di varare regole sui controlli. Secondo la Commissione europea oltre il 10% delle operazioni azionarie dell’Eurozonaavvengono tramite questi sistemi. In realtà, è possibile che siano anche di più, specie considerando le dark pool interbancarie.
“Allora contro il terrorismo – chiede la Confedercontribuenti – è giunto il momento, che ONU, UE e stati nazionali prendano decisioni concrete invece di far finta di lottarlo o di lottarlo spesso attraverso azioni militari che fino a oggi non hanno portato a risultati concreti. I fatti di Parigi ce lo insegnano”.