Terremoto: parente vittima Amatrice, “Stato assente, una vergogna”


“Torniamo a chiedere un fondo per i familiari delle vittime del terremoto del 2016 e lo facciamo nei confronti di uno Stato e di istituzioni ormai sempre più distanti da questi territori, come potete vedere anche oggi, nel giorno della commemorazione e del ricordo”: a parlare è Mario Sanna, papà di Filippo, che perse la vita sotto le macerie del terremoto di Amatrice a soli 22 anni, la notte del 24 agosto 2016. Sanna si batte per la creazione di un fondo economico come sostegno ai parenti delle 299 vittime del terremoto del Centro Italia e, subito dopo la Santa Messa in loro ricordo nel settimo anniversario della tragedia, ha preso la parola mentre un gruppo di parenti e familiari delle vittime mostravano una t-shirt arancione con una scritta nera “Un fondo per i familiari delle vittime”.
“Considero vergognoso che oggi qui non ci sia il Presidente del Consiglio”, ha detto Sanna, “un’assenza che ben testimonia il progressivo allontanamento di Stato e istituzioni da queste terre. Neanche la Rai ha trasmesso la cerimonia in diretta, come gli anni passati, ormai ci sono cose più importanti, non siamo più al campo sportivo come gli altri anni, siamo andati in un posto più piccolo, perché l’attenzione verso queste terre e questo dolore sta venendo meno, e a restare è solo il dolore di chi quella notte, sotto le macerie, ha perso un figlio o una figlia, un fratello o una sorella, un padre o una madre, un parente o un amico. Noi non commemoriamo le nostre vittime solo il 24 agosto, le commemoriamo ogni giorno dell’anno, da sette anni ormai. Siamo vittime anche noi della totale assenza delle istituzioni, che non possiamo accettare e che non accetteremo mai”. (AGI)
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