Tentato omicidio con botte e stampella, padre e figlio arrestati

Un poliziotto è stato accoltellato in modo grave Intorno alla mezzanotte nei pressi della stazione di Lambrate a Milano, 9 maggio 2024. La Polizia è intervenuta per un uomo che stava lanciando pietre contro i treni e aveva colpito alla testa una donna di 55 anni, portata all'ospedale Fatebenefratelli in condizioni non gravi. L'uomo, un 37enne marocchino è stato stordito dal taser, ma ha comunque colpito con un coltello un 35enne vice Ispettore con tre fendenti alla schiena. Il poliziotto è stato trasportato in condizioni gravi all'ospedale Niguarda dove è operato d'urgenza per la lesione di alcuni organi. Il 37enne è stato arrestato. +++ NPK +++


Tentato omicidio con stampella a Catania. Ordinanza di custodia cautelare in carcere a carico di due uomini, padre e figlio, Gioacchino e Giovan Battista Spampinato, di 58 e 36 anni, per tentato omicidio aggravato dalle condizioni di minorata difesa della vittima e dai futili motivi, diposta dal gip etneo, su richiesta della procura. In base alle indagini della Squadra mobile, lo scorso 2 giugno, nel quartiere San Giorgio, i due avrebbero pestato un uomo, utilizzando anche la sua stampella in alluminio, provocandogli ferite lacero-contuse al volto, agli arti inferiori e superiori, nonché diverse tumefazioni in più parti del viso e del torace. Era stato poi trasportato all’ospedale San Marco in codice rosso. Nonostante i silenzi dalla vittima che ha dato solo riferimenti generici circa un gruppo di giovani che lo avrebbe picchiato davanti a casa, le indagini hanno permesso, grazie a testimonianze di altri congiunti, di accertare che il pestaggio era avvenuto in un contesto familiare. Le immagini tratte dal telefono cellulare del malcapitato, in particolare due fotografie del 2 giugno, una raffigurante la stessa vittima con il volto sanguinante e tumefatto, un’altra una carabina, poi sequestrata insieme allla stampella, e i successivi accertamenti di natura tecnica, hanno permesso di ricostruire come padre e figlio lo avrebbero picchiato perché li aveva redarguiti per il rumore da loro provocato, esplodendo poi un colpo di carabina ad aria compressa contro Gioacchino Spampinato – in stato di detenzione domiciliare per altra ragione – colpendolo in fronte. Sarebbe così partita la rappresaglia a colpi di pugni, calci e colpi di stampella. Gli indagati sono stati condotti nel carcere di piazza Lanza. (AGI)