Svizzera alle urne per un doppio referendum a favore di una maggiore protezione dell’ambiente e sulla riforma del finanziamento delle pensioni proposta dal governo. In base agli ultimi sondaggi, i due testi dovrebbero essere respinti di misura, con il 51% di “no” in entrambi i casi. Un sondaggio del gruppo stampa Tamedia prevede che i due testi saranno perdenti, rispettivamente al 56% e al 59%. Poiché la maggior parte degli svizzeri vota in anticipo nei referendum che si tengono regolarmente, i seggi elettorali sono aperti solo per poche ore al mattino e i primi risultati sono attesi nel pomeriggio.
Il referendum sulla biodiversità è sostenuto da diverse organizzazioni per la difesa della natura e del paesaggio, tra cui Pro Natura, BirdLife e Patrimoine Suisse. “La Svizzera ha uno dei tassi più alti di specie e ambienti minacciati tra tutti i paesi europei dell’Ocse”, ha detto Sarah Pearson Perret, una delle direttrici di Pro Natura, citando un rapporto dell’Agenzia europea per l’ambiente. Da questo studio, pubblicato nel 2020, emerge che in Svizzera la percentuale di aree protette rispetto al territorio nazionale è la più bassa tra tutti i Paesi europei.
Il referendum presentato dalle Ong chiede più aree per la conservazione della diversità naturale e delle specie, senza però fornire obiettivi quantificati. Secondo la statistica pubblicata nel 2023 dall’Ufficio federale dell’ambiente (Ufam), il 13,4% del territorio svizzero è dedicato alla conservazione della biodiversità, invece del 30% (entro il 2030) stabilito nel dicembre 2022 alla Cop15 di Montreal. Secondo l’Ufam lo stato della biodiversità in Svizzera è insoddisfacente: la metà degli ambienti naturali e un terzo delle specie sono minacciate. Gli ambienti acquatici e le paludi sono tra i più a rischio.
Il governo e il Parlamento hanno respinto la proposta di riforma delle Ong perché ritengono che ostacoli troppo l’economia, l’agricoltura, l’edilizia abitativa e l’approvvigionamento energetico. Ritengono inoltre che lo Stato e i Cantoni incoraggino già abbastanza la biodiversità, con una spesa della Confederazione di circa 638 milioni di euro all’anno. La maggior parte di questi fondi viene versata agli agricoltori affinché possano dedicare alcune aree delle loro aziende agricole alla diversità delle specie.
Nel referendum odierno gli svizzeri dovrebbero anche respingere la riforma del finanziamento delle pensioni, voluta dal governo. In Svizzera il finanziamento previdenziale si basa su tre “pilastri”: la previdenza statale, la previdenza professionale e la previdenza privata. Solo i primi due sono obbligatori.
Secondo il governo la previdenza professionale è sotto pressione perché, a causa dei bassi rendimenti sui mercati finanziari, le casse pensioni ottengono rendimenti inferiori sugli averi di vecchiaia investiti di quanto sarebbe necessario per finanziare le rendite. Inoltre, l’aspettativa di vita aumenta e le pensioni devono essere pagate più a lungo.
La riforma prevede in particolare che i dipendenti e i datori di lavoro paghino contributi più elevati al fondo pensione. Contro questa riforma è stato indetto un referendum: gli oppositori sostengono che le pensioni rischiano di essere ridotte mentre la popolazione dovrebbe versare sempre di più nei fondi pensione. Alla guida della campagna contro il referendum, il sindacato svizzero, che conta 20 sindacati affiliati, ha descritto la riforma come una “truffa”. (AGI)
VQV