SUPERCLUB, CHE SUCCEDE?


 

L’idea della superlega è naufragata anche per la reazione dei tifoti, soprattutti quelli inglesi, i quali vorrebbero tornare a vivere, a detta di uno degli striscioni più romantici, “our cold nights in Stoke”, cioè quelle fredde notti invernali in cui una pinta di birra e un pallone che rotola bastavano per scaldare il cuore di chi ama ancora questo sport.

Di Lorenzo Lavacca

Nel commento alla 33° giornata non può mancare un appunto sulle prestazioni non proprio brillanti dell’Inter, vittoriosa seppur soffrendo contro il Verona e, soprattutto, della Juve, fermata sul pari da una Fiorentina che lotta per la salvezza. Di contro, spicca il netto 5 a 0 della dea Atalanta contro il Bologna e la domanda è una sola: si è proprio sicuri che la Superlega avrebbe accolto le squadre più forti d’Europa, o piuttosto le più seguite?

Sempre nella scorsa giornata, sorprendono le vittorie del Crotone, con Simy mattatore di giornata e terzo in classifica marcatori, e del Cagliari, vittorioso alla Sardegna Arena contro la Roma e a pari punti con il Benevento terz’ultimo. Proprio la squadra di Inzaghi, battuta ieri dall’Udinese, è attesa ora dall’arduo compito di risalire la zona retrocessione, cominciando con il match contro il Milan di domenica prossima.

Parlando dei rossoneri, nel posticipo di questa sera la squadra di Stefano Pioli se la vedrà con la Lazio: all’Olimpico i biancocelesti potrebbero ipotecare il rilancio in zona Champions, visto anche il match da recuperare, e ciò peserebbe ad una tra Juve e, appunto, Milan nella lotta per il quarto posto. Intanto, la società rossonera fa sapere di aver rinnovato a 7,5 mln di euro il contratto di Zlatan Ibrahimovic: lo svedese, di anni 40 il prossimo 3 ottobre, è stato il calciatore che ha permesso di effettuare il salto di qualità agognato dai tifosi tanto assetati di prestazioni importanti, ma a questa età l’interrogativo sulla sua incidenza anche nella prossima stagione resta, e la cifra del suo ingaggio alimenta i dubbi e le perplessità.

Perplessità che, invece, nell’altra sponda di Milano vengono spazzate via da Matteo Darmian al minuto 76: il match di San Siro, contro un Verona ben messo in campo, comincia male, con Martinez che pecca di leziosità e sbaglia un gol fatto davanti alla porta; nella ripresa, la squadra di Juric va anche vicina al clamoroso vantaggio che metterebbe in crisi i nerazzurri, ma Conte azzecca il cambio e , per la seconda volta in un mese, è Darmian a portare a casa i 3 punti, questa volta pesantissimi ai fini dello Scudetto. Ma al di là della cronaca, la squadra di Conte appare stanca e forse troppo timorosa per lottare verso quello che come Conte stesso ha dichiarato più volte “è il primo obiettivo importante per molti calciatori all’interno della rosa”. Ecco che, venendo a conoscenza anche del pareggio del Liverpool contro il Newcastle, di quello dello United contro il Leeds, della prestazione della Juve contro la Fiorentina, è facile arrivare a concludere che la Superlega avrebbe accolto squadre in piena crisi economica, sicuramente squadre che hanno fatto la storia di questo sport ma che attualmente sono forse le più in difficoltà sia dentro che fuori dal campo, a gestire ingaggi e bilanci, e che con un campionato elitario saturo di finanziamenti e di interesse mediatico avrebbero risolto agevolmente la situazione. Fortunatamente, ciò non è stato grazie all’intervento dei tifosi, soprattutto di quelli inglesi (che paradossalmente rispetto alla politica tengono uniti l’Europa almeno nello sport), i quali vorrebbero tornare a vivere, a detta di uno degli striscioni più romantici, “our cold nights in Stoke”, cioè quelle fredde notti invernali in cui una pinta di birra e un pallone che rotola bastavano per scaldare il cuore di chi ama ancora questo sport.