“Il Governo sin dal suo insediamento ha utilizzato due argomenti per giustificare i tagli alla spesa sociale (sanità e pensioni): Gentiloni e il Superbonus”. Lo scrive il deputato Pd ed ex Ministro del Lavoro, Andrea Orlando, in un intervento pubblicato da Fanpage sui numeri del Superbonus 110%. “Per Gentiloni intendo intendo il vincolo esterno europeo, le conseguenze del patto di stabilità ridefinito dopo il Covid. Questo argomento è miseramente franato dopo che la trattativa tra gli stati (prevalentemente Francia e Germania più i frugali) ha notevolmente peggiorato, dal punto di vista italiano, la proposta di riforma avanzata dalla commissione (e quindi da Gentiloni)”, spiega Orlando. “Dal Consiglio Europeo in poi l’argomento è diventato tabù per la destra, affrontarlo evidenzierebbe la totale irrilevanza del nostro Paese nella trattativa. Rimane dunque l’alibi Superbonus”. Per l’esponente dem, “è ora che anche il Governo esca dalla propaganda: a fronte oggi di 85 mld circa di interventi a cassetto fiscale del Superbonus le entrate dello Stato, al netto dei vantaggi finanziari legati al miglioramento del rapporto Debito/PIL, ammontano a circa 62,9 mld pari al 74% come oramai ampiamente dimostrato ( ci sono ricerche approfondite che valutano un ritorno più positivo sulle casse dello Stato). Quindi la differenza – conclude Orlando – tra costi e entrate per lo Stato ad oggi per il Superbonus 110% è di circa 12 mld, un onere per lo Stato da suddividere in 4 anni”. (AGI)
MOL