Superbonus: il governo prepara un decreto per limitare frodi e abusi


AGI – Il governo sta preparando un decreto per evitare le frodi sul Superbonus. Il provvedimento approderà in Consiglio dei ministri nel pomeriggio, dopo una riunione della Cabina di regia. Una misura, quella del superbonus edilizio che negli ultimi giorni ha impegnato praticamente tutte le forze politiche. Il tema è il rinnovo previsto nella legge di Bilancio per il 2022 e, se possibile, l’estenzione del provvedimento da subito anche al 2023. Oggi tornerà ad occuparsene il governo, intento a limare e profilare la normativa, anche per evitare abusi.

“In vista del possibile ritorno della manovra in Consiglio dei ministri, riteniamo indispensabile che il governo inserisca nel testo le modifiche necessarie a prorogare il Superbonus 110% anche per i detentori di abitazioni unifamiliari ed edifici indipendenti”, hanno chiesto ieri i deputati del Movimento 5 Stelle Riccardo Fraccaro, Luca Sut e Patrizia Terzoni.

“Serve una linea di indirizzo chiara da parte dell’Esecutivo – aggiungono in una nota – il disegno di legge di Bilancio che andrà in Gazzetta Ufficiale deve contenere la proroga anche per questa tipologia di edifici, rimuovendo sia il tetto dei 25.000 euro Isee sia la data del 30 settembre 2021 come termine per presentare le comunicazioni agli uffici comunali. Il presidente Draghi e il ministro Franco prendano atto della richiesta che giunge da tutte le forze politiche e inseriscano in manovra le proposte di modifica messe a punto dal Movimento 5 Stelle. Abbiamo messo sul tavolo un’opzione alternativa che non crea ostacoli neanche sul fronte delle coperture, per cui non c’è ragione di attendere oltre. Non possiamo lasciare centinaia di migliaia di famiglie, tecnici e imprese nel limbo. Il Parlamento farà la propria parte ma è importante che il Governo metta subito un punto fermo”.

La Lega si opporrà a chiunque voglia limitare la portata espansiva degli strumenti di sostegno ricompresi nella manovra, complicandone l’applicazione o restringendo arbitrariamente la platea”, ha dichiarato il senatore della Alberto Bagnai, responsabile economico del Carroccio. “Lo abbiamo detto e lo ribadiamo: i limiti legati all’Isee dei proprietari di abitazioni unifamiliari per poter usufruire dello sconto del Superbonus 110% non hanno ragione di esistere e vanno aboliti. Fatti salvi i controlli richiesti per scongiurare eventuali abusi, gli italiani vanno sostenuti con fiducia e trasparenza, con i fatti, non solo a parole”. 

“Iil limite Isee – interviene il deputato di Leu Stefano Fassina – non ha senso introdurlo soltanto per le villette unifamiliari. È utile, invece, innalzare il tetto di reddito per l’accesso al bonus e estendere tale tetto a tutti i fruitori del bonus, indipendentemente dalle caratteristiche dell’abitazione. Le risorse risparmiate dovrebbero essere dedicate a compensare l’impatto dell’aumento dei costi dell’energia per i nuclei familiari a reddito basso e medio”.

Sul tema superbonus ha preso posizione anche la Cna, la confederazione degli artigiani in una nota di due giorni fa: “Limitare la platea dei beneficiari del Superbonus 110% e depotenziare il bonus facciate sono in aperto contrasto con l’orientamento espansivo della manovra varata dal Governo e penalizzano soprattutto il sistema delle micro e piccole imprese”, scrivono i rappresentanti degli artigiani.  La Confederazione sottolinea che “i bonus per la riqualificazione energetica e per la valorizzazione degli edifici stanno producendo effetti molto positivi sulla crescita economica. Pertanto sono incomprensibili limitazioni che riducono la platea dei beneficiari”. In particolare Cna esprime “contrarietà all’introduzione del tetto Isee per godere della proroga del Superbonus 110% in riferimento alle singole unità immobiliari e gli edifici funzionalmente indipendenti. Contrarietà anche sulla eliminazione della facoltà di cessione del credito sugli altri bonus per l’edilizia”.

Per la Confederazione, “modificare continuamente le misure genera incertezza e confusione con l’effetto di frenare il percorso virtuoso. È necessario invece dare continuita’ al sistema degli incentivi e fissare in un orizzonte temporale certo qualsiasi evoluzione normativa”. 
 

Source: agi