Sulla 'nave quarantena' a Porto Empedocle 28 migranti positivi al Covid


Sono positivi al Covid-19 ventotto migranti salvati dalla ong Sea Watch e sistemati sulla nave quarantena “Moby Zaza’”, ancorata nella rada di Porto Empedocle. Subito dopo l’arrivo dell’esito dei tamponi, è stato deciso lo spostamento dei contagiati nell’area isolata del mezzo che accoglie 209 profughi. Al momento i positivi sono asintomatici o con sintomi del tutto lievi e non sono previste evacuazioni mediche, come avvenuto per altri due migranti uno dei quali, risultato positivo, è ricoverato al “Sant’Elia” di Caltanissetta. Un secondo migrante è stato trasferito nello stesso ospedale e sottoposto a tampone. La Croce Rossa, con il coordinamento della prefettura e delle autorità sanitarie, continua a monitorare la situazione.

Le precisazioni del Viminale

Le procedure adottate per i migranti sbarcati dalla nave Sea Watch e accolti per la quarantena obbligatoria a bordo del traghetto “garantiscono la piena tutela della sicurezza sanitaria del Paese”, precisano fonti del Viminale, le quali aggiungono che “tutti i migranti sono stati sottoposti fin dal loro arrivo alle procedure previste dalle linee guida sul sistema di isolamento protetto elaborate dalla direzione generale della prevenzione sanitaria del ministero della Salute”.

In particolare, “per l’intero periodo di quarantena, sono state adottate misure di isolamento totale per i singoli, con la garanzia del mantenimento della distanza di sicurezza interpersonale sempre e comunque. I pazienti confermati e sospetti per il Covid-19 sono stati alloggiati in ponti isolati della nave: come previsto dalle linee guida, è stata istituita a bordo una ‘zona rossa’ in cui il personale può accedere unicamente con dispositivi di protezione individuali completi. Per tutti gli altri migranti è attivo un servizio di ‘sorveglianza’ che prevede uno screening individuale due volte al giorno per la ricerca di eventuali sintomi, con particolare attenzione a quelli respiratori. Al termine del periodo di quarantena obbligatoria, tutti i migranti verranno sottoposti ad un ultimo accurato screening per garantire la piena tutela della salute pubblica al momento dello sbarco”. 

Interviene anche la Sea Watch il cui equipaggio è in isolamento da ieri: “Pur non avendo ancora ricevuto alcuna comunicazione ufficiale dalle autorità sanitarie, oggi abbiamo richiesto un secondo tampone per il nostro equipaggio, che già si era sottoposto al test prima della partenza, con esito negativo”. La portavoce Giorgia Linardi sottolinea: “Siamo coscienti di operare in un contesto pandemico e ci siamo preparati per mesi per sviluppare e adattare le relative procedure sanitarie, non possiamo però sottrarci al dovere, che dovrebbe essere dei governi europei e non della società civile, di soccorrere queste persone e portarle in salvo”.

Resta in allerta il governatore siciliano, Nello Musumeci, che aveva preteso sin dal 12 aprile quella nave quarantena “per evitare che si sviluppassero focolai sul territorio dell’Isola, senza poterli circoscrivere e controllare. Oggi si capisce meglio quella nostra richiesta. E chi ha vaneggiato accusandoci quasi di razzismo, oggi si renderà conto che avevamo ragione”. E avverte: “Nelle prossime ore andranno adottati provvedimenti sanitari importanti al principio della precauzione. Voglio sperare che a nessuno venga in mente di non coinvolgere la Regione nelle scelte che dovranno essere assunte”.

Salvini: “Il governo perde tempo”

“Porti spalancati, navi da crociera per ospitare gli immigrati, decine di clandestini col Covid-19, sanatoria da catastrofe e Taser per le forze dell’ordine dimenticato: il governo – accusa il leader della Lega Matteo Salvini – perde tempo per cambiare i decreti sicurezza, quando al Viminale non sono nemmeno riusciti a ufficializzare le deleghe per viceministri e sottosegretari. È un governo che mette in pericolo l’Italia e gli italiani”.

Per Carlo Signorelli, professore di igiene e sanità pubblica all’Università Vita Salute San Raffaele di Milano e past president della Società italiana di Igiene e medicina preventiva, non bastano le visite di controllo all’arrivo, per individuare eventuali sintomi: “Si dovrebbero sottoporre a tampone tutti gli sbarcati, e poi mettere in quarantena i negativi e isolare i positivi”. Le navi “sono un fattore di rischio”. Questo episodio, secondo Signorelli “conferma che il virus circola eccome, non siamo allo scampato pericolo. Bisogna tenere alta la sorveglianza epidemiologica, per circoscrivere e tracciare eventuali cluster”. 

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Fonte: cronaca agi