Dopo la notizia del suicidio assistito di “Anna”, “da ieri sentiamo la frase ricorrente ‘ci vuole una legge’. Ma la sentenza della Consulta (sul caso Dj Fabo-Cappato, ndr), secondo la Costituzione, ha valore di legge dal giorno dopo la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale. Sentire in questi giorni, dopo un parlamento completamente silente se non per elaborare norme che aggiungono altri ostacoli per i malati, che ci vuole una legge significa che dobbiamo fare attenzione”. Lo ha detto la segretaria dell’associazione Coscioni, Filomena Gallo, in una conferenza stampa convocata dall’associazione sul suicidio assistito della donna triestina malata di sclerosi, il primo con l’assistenza del Servizio sanitario nazionale. “Il tentativo di fare un passo indietro – ha sottolineato Gallo – rispetto alla sentenza della Consulta lo abbiamo sperimentato già nella scorsa legislatura. Invece molti malati sono immobili, non possono nemmeno iniettarsi un farmaco. Servirebbe invece una legge che legalizzi l’eutanasia nel nostro Paese”. (AGI)
PGI