Sudan: ex premier, si rischia morte di fame più che per guerra


Abdalla Hamdok, ex primo ministro del Sudan ha chiesto un’azione internazionale “urgente” nel suo paese, stremato da un anno di guerra oltre che dalla fame e dalla carestia. In Sudan “le sofferenze vanno oltre ogni immaginazione”, ha dichiarato Hamdok in un’intervista esclusiva al quotidiano emiratino ‘The National’. Rammentando come oltre 25 milioni di concittadini siano afflitti da malnutrizione cronica, Hamdok ha avvertito che “le persone potrebbero morire di fame e più che di proiettili”.
L’ex premier ha inoltre attirato l’attenzione sul fatto che “il paese è attualmente teatro di tante battaglie e la situazione è altrettanto “catastrofica” a El Fasher, la capitale del Nord Darfur sotto assedio da settimane, una situazione che, a suo dire, non può essere vista isolatamente dal resto del Paese.
In un altro passaggio dell’intervista ha quindi spiegato che la differenza tra il conflitto attuale e quelli precedenti (dalla guerra civile del 2012-2020 al genocidio in Darfur dal 2003)è che quest’ultimo “è iniziato dal centro e ha rapidamente inghiottito l’intero Paese”.
Dopo aver puntato il dito contro le “interferenze delle potenze straniere”, Hamdok ha sottolineato che “i nostri interessi come sudanesi possono essere tutelati solo se la regione e la comunità internazionale lavorano per fermare qualsiasi intervento nei nostri affari interni” e ha aggiunto che “non vogliamo vedere il nostro paese come terreno di guerre per procura… noi non abbiamo alcun interesse a combattere le guerre degli altri”. Hamdok ha quindi invitato le potenze regionali e internazionali “ad aiutarci a creare un ambiente favorevole a un processo politico che affronti questo problema, qualsiasi cosa oltre a questo è controproducente e non risolverà la guerra”.(AGI)