Street art della legalità, murales contro mafia e stereotipi


Da qui il rilancio del format con un piano di più ampio respiro che prevede l’individuazione di due opere per ogni provincia siciliana. I primi artisti a realizzare un’opera saranno Salvo Ligama, Chiara Abramo e Alberto Ruce a Paternò. Un progetto condiviso dall’intero Cda della Fondazione che vuole sottolineare l’impegno contro tutte le mafie e la necessità di costruire nuove identità nelle città. Arte, cultura e politica impegnati in un progetto comune. In ogni provincia saranno realizzati due murales: uno affidato all’artista locale – che si confronterà con l’iconografia degli eroi della legalità – e l’altro all’artista internazionale che esplorerà le tematiche della lotta tra il bene e il male, dove il bene vince. La compresenza degli artisti siciliani e internazionali ha il valore di attivare processi di incubazione e contaminazione utili per l’evoluzione di un pensiero umanistico diffuso. Il progetto si sta componendo come un puzzle in itinere, con l’individuazione degli artisti e degli edifici e si concluderà entro giugno del 2025. Una rete, un sistema, a supporto di nuove narrazioni mediatiche e didattiche, utili per creare una “Via della legalità” che diventi occasione di memoria e identità, ma anche opportunità turistica.
Nel corso della conferenza stampa è stato, inoltre, annunciato che alcuni giovani con la sindrome di down collaboreranno con la Fondazione Federico II per la gestione dei flussi turistici a Palazzo Reale. Gli uffici hanno predisposto le procedure per stage semestrali rinnovabili. Galvagno, infine, ha annunciato che a dicembre si terrà un concerto di Natale in Sala d’Ercole. Il ricavato sarà devoluto in beneficenza ad un’associazione che si occupa di ragazzi svantaggiati. Infine Galvagno ha comunicato che si ripeterà anche il prossimo anno scolastico il bando per le borse di studio per gli studenti, istituite quest’anno per la prima volta attraverso un bando rivolto a due fasce di studenti: quelli che agli esami di maturità hanno conseguito il punteggio di 100 (su cento) e quelli che hanno ottenuto un punteggio compreso tra 90 e 99 (su cento). Se ne discuterà nel prossimo consiglio di amministrazione. Sul progetto street art, sono intervenuti Antonello Cracolici, presidente della Commissione Antimafia all’Ars e Nello Dipasquale, componente del Cda della Fondazione Federico II e del Consiglio di Presidenza dell’Ars. “Considero importante ogni azione – ha il presidente della Commissione Antimafia all’Ars, Cracolici – che promuova la cultura della legalità e il contrasto alla mafia. È anche un modo per dire pubblicamente da che parte stanno le Istituzioni”. Per Nello Dipasquale, componente del Cda della Fondazione Federico II, “si tratta di un’idea lungimirante non solo per il messaggio antimafia ma anche per il valore culturale e le ricadute turistiche”. Street art, legalità, rigenerazione urbana, inclusione sociale. Sono alcuni dei punti chiave delle prossime attività culturali della Fondazione Federico II, illustrate questa mattina dal presidente Gaetano Galvagno all’Oratorio di Sant’Elena e Costantino, a Palermo. Tra le iniziative anche un ambizioso progetto di street art, che coinvolge artisti siciliani e internazionali impegnati nella realizzazione di opere sui temi della legalità in diversi luoghi della Sicilia. Oltre a Galvagno, presidente della Fondazione Federico II e dell’Assemblea regionale siciliana, era presente anche Nello Dipasquale, componente del Consiglio di Presidenza dell’Ars, Antonello Cracolici, presidente della Commissione regionale antimafia, e Fabrizio Scimè, segretario generale dell’Ars. Galvagno ha spiegato che il progetto di street art coinvolgerà tutto il territorio regionale per la sensibilizzazione alla cultura della legalità in un’ottica di “sicilianità, italianità, internazionalità”. L’idea ha origine a Paternò (Catania) dove nei prossimi giorni inizieranno i lavori per la realizzazione della prima opera ed è finalizzato alla rigenerazione urbana attraverso l’iconografia dei testimoni della lotta alle mafie e più in generale della lotta tra il bene contro il male. “Oggi – ha detto Galvagno – si assiste a volte quasi a una esaltazione attraverso le serie televisive dei boss mafiosi. Noi vogliamo fare esattamente il contrario. A Paternò, che faceva parte del cosiddetto triangolo della morte, il murale sarà dedicato a Piersanti Mattarella, in altri luoghi a Falcone e Borsellino, Pio La Torre, Boris Giuliano e tanti altri che stiamo definendo. Credo che sia importante soprattutto per le nuove generazioni”. (AGI)