Strategie di Coppa: vantaggi e svantaggi del prototipo di Luna Rossa

America’s Cup Recon Emirates Team New Zealand AC75 D6


I sei team, il defender Team New Zealand e i 5 sfidanti, hanno scelto strategie differenti di preparazione in vista della Coppa America di Barcellona 2024. Chi ha scelto la via della costruzione di un prototipo, Luna Rossa e Ineos Britannia, chi invece ha optato per lavorare inizialmente con due AC 40 di cui uno modificato per testare soluzioni progettuali e poi navigare anche con il vecchio AC 75, come Team New Zealand, American Magic e Alinghi. L’unico team al momento indietro con la preparazione è Orient Express Team France, ultimo iscritto, che al momento ha solo un AC 40 in dotazione e ha acquistato un pacchetto preconfezionato dai kiwi per il futuro AC 75.

Qual è quindi la strategia migliore in vista della Coppa America 2024? Il focus principale dei team in questi mesi è stato quello di prendere le decisioni progettuali definitive e iniziare la costruzione dei nuovi AC 75, ma quale approccio sarà stato più vantaggioso tra quelli elencati? Luna Rossa ha fatto la scelta giusta costruendo il prototipo?

L’AC 75 Te Rehutai con cui Team New Zealand ha vinto la scorsa Coppa America è uno dei punti di riferimento progettuali per la prossima generazione di 75. Si notano alcune somiglianze con il Leq 12 di Luna Rossa, in particolare sulla carena “scavata” che aiuta la barca a rimanere alta e consente di usare foil meno voluminosi.

La decisione del team italiano in parte è stata obbligata dato che, alla luce degli accordi tra gli altri team sugli scambi degli slot di costruzione, Luna Rossa Prada Pirelli è finita in coda alle consegne degli AC 40. Un team che punta a vincere la Coppa non può perdere tempo, perché nell’America’s Cup è l’unica cosa che non si può comprare.

Luna Rossa ha deciso quindi di costruirsi in casa un prototipo in scala di AC 75, il cosiddetto Leq 12 previsto da Protocollo. Quali sono i vantaggi e gli svantaggi di questa scelta?

I lati positivi sono diversi: sviluppo del know how nella costruzione, e realizzazione di una barca che somigli ai 75 molto più rispetto agli AC 40, sono sicuramente due elementi a favore della scelta di Luna Rossa. Costruire soluzioni da testare su un vecchio AC 75 è più costoso e richiede più tempo rispetto a fare la stessa cosa su una barca di 12 metri, e inoltre il Protocollo della Coppa impone un range di modifiche stretto sui vecchi 75 e molta più libertà sul Leq 12.

In linea puramente teorica però, e qui arrivano gli svantaggi, allenarsi e testare soluzioni progettuali su un 75 è più efficace e realistico che farlo sul prototipo. Se non altro perché si può provare l’equipaggio nella formazione ideale. Non a caso i kiwi hanno modificato il loro 75 provando i grinders ciclisti che si rivedranno nella prossima edizione. Ciclisti previsti anche sul prototipo italiano, ma le differenze di dimensioni rendono l’esercizio un po’ diverso.

Per questo motivo l’approccio “misto”, test sia sugli AC 40 che sul vecchio 75, è probabilmente quello più completo. I kiwi in pratica hanno iniziato dal “laboratorio” AC 40, dove il costo e il tempo per realizzare componenti nuove è più contenuto, e poi hanno trasferito le idee migliori sul vecchio Te Rehutai, la barca che ha sconfitto Luna Rossa nella scorsa Coppa America, dimostrandosi nettamente più veloce.

Sul perché Luna Rossa abbia deciso di non “scongelare” uno dei due vecchi AC 75 si possono fare varie ipotesi. La prima riguarda ancora il tempo: più veloce fare test progettuali su una barca di 12 metri, soprattutto se hai un gap da recuperare. La seconda riguarda la tipologia di AC 75: di fatto il design delle due barche di Luna Rossa alla scorsa Coppa si è rivelato efficace fin quando si è trattato di confrontarsi con gli altri sfidanti, ma è uscito con una bocciatura netta contro Te Rehutai.

Il design team italiano è cosciente di questo aspetto, e potrebbe avere deciso di puntare sul Leq 12 considerando ormai il design dei propri AC 75 come definitivamente superato. Meglio partire da zero, su un progetto che assomigli di più a quello del futuro AC 75.

Forse in termini ideali è una scelta meno completa rispetto a quella dei kiwi, che però partivano per questa campagna con un vantaggio importante in termini di progetto. Per colmare questo gap a Luna Rossa servono scelte radicali e coraggiose, del tutto diverse rispetto ai due passati AC 75 griffati Prada. Ben venga quindi il Leq 12, se è servito a progettare un AC 75 futuro che possa sparigliare le carte e non somigliare semplicemente a Team New Zealand, ma proporre anche soluzioni nuove per accorciare o invertire il gap in termini di prestazioni.

Di Mauro Giuffrè – fonte: https://www.giornaledellavela.com/