Di Nino Gulisano
Oggi 23 maggio 2022, la Sicilia e tutta l’Italia commemorano dalla strage di Capaci e di via d’Amelio dove sono stati uccisi, Giovanni Falcone e Paolo Borsellino e le loro scorte per mano mafiosa.
Rileggendo il libro di Falcone: Cose di cosa nostra, un concetto mi è stato chiaro, anche ora, Seguendo l’odore dei soldi scoprirai la Mafia. Chiudendo la sua conversazione del libro scrisse: “Si muore generalmente perché si è soli o perché entrati in un gioco troppo grande. Si muore spesso perché non si dispone delle necessarie alleanze, perché si è privi di sostegno. In Sicilia la mafia colpisce i servitori dello Stato che lo Stato non è riuscito a proteggere.
In queste cerimonie, ho chiari due concetti: la mafia non si combatte con le fiaccolate o con le marcie, ma con un processo scientifico di contrasto con cultura e strumenti alternativi, così come la mafia è un sistema di potere scientifico. Il fronte antimafia, non sempre reale e tutti erano convinti che la mafia era in agonia o sconfitta con le fiaccolate o con le marce o con le ore di legalità nelle scuole. La realtà più tragica è che alla fine abbiamo scoperto che la mafia era in trattativa con lo Stato; con il teorema Calogero Antonio Montante detto Antonello la mafia da stragista è divenuta sistema scientifico. La mafia da mafia dei campieri e delle stragi, si è trasformata in mafia finanziaria e imprenditrice. Per batterla ha bisogno di un processo scientifico di contrasto con cultura e strumenti alternativi, così come la mafia è un sistema di potere scientifico. Nel nuovo panorama della strategia della Mafia, e tutte le organizzazioni criminali, hanno cambiato strumenti e obiettivi. Non serve più uccidere con le armi, ma c’è un’arma più potente: l’economia finanziaria e la compressione della democrazia per assoggettare o condizionare la politica. La mafia è un sistema di potere in antitesi con un potere legittimo e democratico quello dello Stato. Un tempo si è combattuto con le armi a fuoco e contro i rappresentanti dello Stato, oggi si usano le armi della finanza e della delegittimazione della Democrazia rappresentativa.
Per battere la nuova strategia della mafia dobbiamo seguire tre filoni: Gli Studi legali e commerciali; ritornare alla Democrazia rappresentativa reale dei cittadini e non dei nominati; un impegno forte nelle scuole per educare i giovani al senso civico e al rispetto delle regole democratiche.
Il 23 Maggio 2022 si celebrerà il trentennale della strage di Capaci, dove sono morti Giovanni Falcone, sua moglie e gli agenti di scorta. La Sicilia ricorderà i morti per mafia. A Palermo si sono dati appuntamento tutte le più alte Istituzionali compreso il Presidente dell’Italia ergio Mattarella. Ma un altro appuntamento si celebra nella Regione Sicilia: le elezioni amministrative con il ritorno di Cuffaro e Dell’Utri nella scena politica regionale. Spente le luci sulle presentazioni delle Liste alle amministrative in Sicilia le scosse telluriche e i malumori e le rabbie sulle mancate candidati o designati assessori si sono appalesate.
Andiamo con ordine e proviamo a riavvolgere il nastro di una canzone che sembra ripetersi sempre uguale e se stessa. Il retroscena del vertice tra Meloni, Salvini e Berlusconi lo svela una nota ufficiale della segretaria nazionale di Fratelli d’Italia. “I nodi aperti cominciano dalla non ancora ufficializzata ricandidatura del presidente Musumeci su cui la personale dichiarata disponibilità di Silvio Berlusconi si è fermata di fronte alla richiesta di Matteo Salvini di ritardare l’annuncio del candidato”.
Viviana Lo Monaco, consigliera uscente del Movimento cinque stelle al Comune di Palermo, torna sulla polemica relativa alla composizione della lista per il rinnovo di Sala delle Lapidi.
Dopo aver trovato l’intesa su Lagalla si dovrà pensare anche alle elezioni regionali. Anche su questo ci sarà da discutere perché da una parte c’è chi vorrebbe la ricandidatura di Musumeci, dall’altra chi è contrario.
Sul fronte dello pseudo centro sinistra non è pervenuto alcun comunicato o reazione.
Al di là della cronaca è necessario riflettere sui risvolti politici maturati in questi giorni di composizioni delle liste e delle alleanze. La prima riflessione e la più eclatante è il ritorno sulla scena politica regionale della nuova Dc di Totò Cuffaro ex presidente della regione Sicilia e già condannato per associazione mafiosa. L’altra riguarda la presenza di Dell’Utri ex senatore di Forza Italia e braccio destro e plenipotenziario in Sicilia e anche lui condannato per associazione mafiosa. Pur sapendo che sia Cuffaro che Dell’Utri sono liberi cittadini che hanno pagato il loro debito con la Società e lo Stato, ma non si può giustificare né socialmente né eticamente la presenza politica a rappresentare delle forze politiche da chi è stato condannato e interdetto sul piano elettorale sia attivo che passivo e del non poter svolgere pubbliche funzioni. Quale esempio è dato alla comunità siciliana che ha sofferto e sta soffrendo condizionamenti mafiosi ambientali e politici? A Palermo la candidatura a Sindaco del Prof. Lagalla è sostenuto e rappresenta l’alleanza del centro destra con l’alleanza della nuova DC di Cuffaro e di Forza Italia di dell’Utri. Queste sono le più stridenti contraddizioni della Sicilia, quasi a rappresentare plasticamente due figure: Lucifero e L’acqua santa.