Storia, tipologie e curiosità sul peperone di Carmagnola, eccellenza nel cuore del Piemonte.


Il Peperone di Carmagnola rappresenta un autentico tesoro culinario del Piemonte, rinomato per la sua singolare bontà e le sue peculiari caratteristiche. Questo peperone, con la sua vivace tavolozza di colori e forme distintive, incarna l’essenza stessa della tradizione gastronomica locale. Dopo la Seconda Guerra Mondiale, quando la maggior parte della popolazione attiva si dedicava all’agricoltura, il peperone ha assunto un ruolo di primaria importanza nell’economia locale. Nel corso del tempo, l’interesse per questo ortaggio si è saldamente radicato nella cultura del luogo; grazie alla competenza e all’esperienza acquisite dagli agricoltori nel settore, il peperone ha assunto un ruolo centrale nella storia e nella quotidianità di Carmagnola.

Riconosciuto ormai da anni come prodotto agroalimentare tradizionale italiano (PAT) , è in attesa del riconoscimento IGP.

Storia e Caratteristiche

Peperone di Carmagnola
Peperone di Carmagnola
Le origini del Peperone di Carmagnola risalgono a secoli fa, quando venne introdotto nella regione e si adattò perfettamente al clima e al terreno della zona. Da allora, è diventato un simbolo della cucina piemontese, apprezzato per la sua versatilità e il suo gusto unico.

Esistono 5 tipologie principali di peperoni:

CORNO DI BUE (LONGH):

forma conica molto allungata, con 3-4 lobi;

forma regolare dei frutti, con superficie leggermente scanalata;

attaccatura del picciolo leggermente infossata;

lunghezza superiore a 20 cm;

sapore dolce;

colore giallo o rosso;

TROTTOLA (CUNEO):

forma a trottola, con punta evidente o con punta troncata;

sapore dolce;

colore giallo o rosso;

QUADRATO (BRAGHÈIS):

forma quadrata a tre o quattro punte;

larghezza non inferiore a 1/3 dell’altezza;

sapore dolce;

colore giallo o rosso, ottimo contrasto con il verde

QUADRATO ALLUNGATO:

forma quadrata, ma più stretta;

sapore dolce;

colore giallo o rosso

forma tondeggiante schiacciata ai due poli;

colore giallo o rosso;

Il Peperone di Carmagnola in generale si distingue per la sua polpa spessa e succulenta, ideale per essere consumato crudo o cotto. Proprio crudo, tagliato semplicemente per il pinzimonio, è il metodo di consumo protagonista della tradizione piemontese, anche in un’espressione che si usa per verificare se si conosce bene il dialetto. Tradizionalmente, infatti, si fa pronunciare la frase “Dui puvrun bagnà ‘nt l’oli” (due peperoni bagnati nell’olio) come fosse uno scioglilingua per i meno avvezzi al dialetto locale (un po’ come la prova della “cadrega” di Aldo, Giovanni e Giacomo, per intenderci).

Utilizzo e Tradizioni

Questo peperone è un ingrediente fondamentale in numerose ricette tradizionali piemontesi, come la bagna caoda (una preparazione a base di acciughe e aglio) o la peperonata. La sua dolcezza naturale si sposa perfettamente con altri ingredienti tipici della regione, creando piatti ricchi di sapori autentici.

Il Peperone di Carmagnola non è solo un alimento prelibato, ma anche un simbolo della cultura locale. Ogni anno, a settembre, si tiene la Fiera del Peperone di Carmagnola un evento che celebra questa eccellenza gastronomica attraverso degustazioni, mercati e manifestazioni culturali. Per 10 giorni, a cavallo tra la fine di agosto e i primi giorni di settembre, la cittadina si riempie di turisti e curiosi, attratti dai molti eventi organizzati, ma soprattutto dalle piazze cittadine in cui i produttori permettono di mangiare prelibatezze locali da asporto.

Curiosità e Consigli

Per apprezzare appieno il sapore del Peperone di Carmagnola, si consiglia di consumarlo fresco e di stagione. È possibile conservarlo in modo ottimale in frigorifero per mantenerne intatta la freschezza e le proprietà organolettiche.

Il Peperone di Carmagnola rappresenta una vera delizia per il palato e un patrimonio culinario da preservare e valorizzare: ristoranti piemontesi lo offrono per tutta la stagione autunnale, declinato in ricette diverse, capaci di esaltarne le qualità. Dall’antipasto con la giardiniera e alla confettura per la crostata, si possono creare interi menù a base di questo ingrediente.

AUTORE: Barbara Fassio

Fonte: Enogastronomia.it