Storia del biodiesel


 

In un certo senso le automobili nascono con i biocarburanti. Nel 1853 gli scienziati E. Duffy e J. Patrick realizzarono la transesterificazione dell’olio vegetale dal cui processo deriva il biodiesel. L’utilizzo del biodiesel però divenne noto in occasione dell’Esposizione Mondiale di Parigi del 1898, quando Rudolf Diesel lo utilizzò per alimentare il propulsore omonimo di sua invenzione costruito cinque anni prima (10 agosto 1893). Per celebrare questa ricorrenza è stata dichiarata al 10 agosto la Giornata Internazionale del biodiesel anche se, in realtà, Rudolf Diesel non utilizzò quell’occasione del biodiesel transesterificato ma semplice olio di arachidi. Lo stesso Rudolf Diesel in una dichiarazione pubblica del 1912 considerò i biocarburanti derivati da biomasse e gli oli vegetali una risorsa importante almeno quanto il petrolio. L’oblio del biodiesel negli anni ’20 Negli anni ’20 del novecento il biodiesel conobbe una fase di decadenza, dettata più da motivi di economicità che di natura tecnica.

Il petrodiesel costava meno rispetto al biodiesel. Le case automobilistiche iniziarono ad adattare i motori alla minore viscosità del carburante fossile e pian piano il biocarburante entrò in una sorta di oblio. La produzione di massa consentì all’industria petrolifera di raggiungere elevate economie di scala e bassi costi medi, viceversa la scarsa produzione di biocarburanti li fece diventare ancora più costosi e poco utilizzati. La riscoperta negli anni ’70 I biocarburanti tornarono in auge durante le crisi petrolifere degli anni ’70. La preoccupazione per l’esaurimento delle riserve fossili e per il surriscaldamento climatico spinse i governi occidentali alla riscoperta del biodiesel e del bioetanolo.

Il biodiesel tra gli obiettivi dell’Unione Europea

Dagli inizi del 2000 l’Unione Europea ha predisposto un piano di rilancio del biodiesel per giungere fino al 20% del soddisfacimento della domanda interna di carburanti. In paesi come la Francia il biodiesel è conosciuto come diester e prodotto dalla transesterificazione dell’olio di colza. Viene miscelato fino al 5% del carburante diesel e le case automobilistiche nazionali stanno sperimentando propulsori in grado di utilizzare biodiesel fino al 50%. Pochi paesi hanno però rispettato gli impegni fissati dalla direttiva europea.

Fonte : ecoage.it