“Il mercato ha creato una serie di problemi: crisi climatica, disuguaglianze, populismo. Ora il capitalismo progressista è chiamato a riequilibrare questi problemi arrivando dove lo Stato non riesce. Nel corso della pandemia di Covid i governi hanno dato spesso un aiuto importante con le loro politiche. Io parlo di riformare il capitalismo perché credo che avendo delle regolamentazioni migliori, che assicurino concorrenza, protezione sociale, ne guadagneremo tutti”, argomenta Stiglitz .
Il premio Nobel nella sua analisi sottolinea: “Penso che i problemi derivino dal capitalismo senza freni, che diceva togliamo qualsiasi regolamentazione e lasciamo fare al mercato. Ecco, questo non ha funzionato e possiamo avere più crescita con maggiore uguaglianza, affrontando la questione climatica, ci sono opportunità di sviluppo per i prossimi 30 anni. Dobbiamo scollegare la produzione dalle emissioni e la tecnologia oggi ci consente di farlo”. Interpellato a riguardo, Stiglitz non si nega anche ad un giudizio sull’Italia e dell’attuazione del Pnrr. “Non conosco i dettagli dell’economia italiana per avere un’idea precisa – sostiene – ma penso che chiaramente uno dei problemi è che l’attuale governo sembra avere mostrato un alto livello di incompetenza nel dimostrare di essere in grado di gestire i fondi che l’Europa ha fornito”. E ancora, i fondi Pnrr: “Sono molto importanti. Continuare con questa incompetenza amministrativa renderà la recessione più probabile”.