Franco La Magna
(stasera 8 febbraio un impedibile capolavoro di John Ford su Rai Movie)
Tra tutti i generi cinematografici è probabilmente il più puro, quello meno contaminato la cui storia inizia già nei primissimi anni del muto e come i suoi “revenants”, i suoi fantasmi, si spinge più o meno carsicamente apparendo e scomparendo fino ai giorni nostri.
Il western americano, che ha inventato un’epica, “nato dall’incontro di una mitologia con un mezzo di espressione” ha trovato in John Ford, rude come i suoi intemerati eroi, uno dei suoi cantori che lo ha elevato a vera e propria mitologia.
E su un avvenimento leggendario – tale divenuto nelle molte trasposizioni filmiche anche precedenti, ispirato alla celeberrima sfida all’OK Corral di Tombstone del 1881 tra lo sceriffo Wyatt Earp (che ancora in vita ne aveva fornito il canovaccio) e i fratelli Clanton – è costruito uno dei film più celebri e celebrati del maestro riconosciuto del genere, “Sfida infernale” (“ My Darling Clementine”, 1946, regia di John Ford, questa sera 8 febbraio alle 21,10 su Rai Movie), duello all’ultimo sangue tra l’ eroico e onesto sceriffo (Henry Fonda) – aiutato da un medico alcolizzato e roso dalla tisi (Victor Mature, nei panni di Doc Holliday, poeta maledetto che recita Shakespeare) – e gli spietati Clanton, già assassini del fratello.
Non tanto sottotraccia la rivalità tra due donne (in fondo in molti western si trovano appassionate storie d’amore), la mestrina Clementine e la meticcia Chihuahua, che per amore tradisce e per questo troverà la morte. Un supplemento melodrammatico che aggiunge ad un film dallo stile elaboratissimo una forte carica di umanizzazione ai personaggi rappresentati. Capolavoro imperdibile.
La magica Monument Walley, divenuta anch’essa mitica location proprio per i film fordiani, fa da cornice fisica alla storia narrata, arricchendola di toni poetici. Celeberrima anche la canzone scritta nel 1884 e a quanto pare basata su una ballata precedente.
In seconda serata, su Rai 5 alle 22,45, “Sicilian Gost Story” (2017) di Fabio Grassadonia e Antonio Piazza, storia fantastica ispirata all’atroce vicenda del giovane Giuseppe De Matteo, ucciso dalla mafia dopo anni di prigionia e sciolto nell’acido, per vendetta trasversale (il padre del ragazzo è un ex mafioso pentito). Ai toni crudemente realistici Grassadonia e Piazza aggiungono quelli fantastici, raggiungendo in una suggestiva osmosi una coinvolgente resa estetica .