Stadio Milan:da giudice no a ricorso ambientalisti, è prematuro


Il Tribunale civile di Milano ha respinto il ricorso degli ambientalisti del Wwf contro la società Sportlifecity e il Comune di Milano per verificare, attraverso un accertamento tecnico preventivo, se l’area di San Francesco sia tecnicamente un ‘bosco’ con tutte le tutele del caso di fronte al progetto del nuovo stadio del Milan che dovrebbe interessare anche quest’area. In sostanza la giudice Serena Nicotra scrive nel provvedimento letto dall’AGI che il progetto dello stadio è ancora in uno stato embrionale e, al momento, l’ipotesi di un danneggiamento della zona attraverso un intervento invasivo come può essere la costruzione di uno stadio è prematura. “E’ pacifico che non è stato emesso alcun provvedimento autorizzativo o di approvazione del progetto presentato dalla società resistente e che, nell’ambito del procedimento amministrativo preordinato all’approvazione, è stato appena avviato il procedimento di Valutazione Ambientale Strategica, diretto a verificare l’impatto ambientale dell’opera – argomenta Nicotra spiegando perché non ricorrano i presupposti dell’”attualità e della concretezza” per l’accertamento sulla natura di bosco -. In questo quadro la mera presentazione di un progetto di intervento da parte dell’interessato e l’apertura del procedimento amministrativo diretto alla sua valutazione, anche attraverso un’istruttoria che dovrà tenere conto di natura e destinazione delle aree e dei contributi che verranno acquisiti dagli enti e dai privati interessati rende, al momento, meramente ipotetica ed eventuale la prospettata alterazione dello stato del bene”. L’area è una zona umida sede di una grande biodiversità, riferisce l’associazione Wwf Martesana Sud, con uccelli acquatici, volpi e ricci. Le prime preoccupazioni degli ambientalisti erano emerse a giugno dopo che notizie di stampa annunciavano l’imminente avvio di una bonifica. “Non si può certo parlare di un via libera ai lavori sulla base della decisione della giudice – commenta l’avvocata Veronica Dini che assiste il Wwf -. Anzi a questo punto al primo apparire di una ruspa bisognerà intervenire”. Dopo la sentenza, la legale ha inviato una lettera agli enti interessati, tra i quali il Comune di San Donato e Regione Lombardia, e a Sportlifecity, la società acquisita dal Milan. “La questione ambientale di merito è ancora aperta – osserva -. La giudice afferma che il vaglio giudiziario richiesto non è stato ritenuto urgente essendo stata acclarata dai diretti interessati l’assenza di interventi volti a danneggiare o abbattere alberi presenti nell’area limitrofa alla Cascina San Francesco. Se la situazione dovesse mutare, l’azione giudiziaria verrà riattivata”. Dini chiede ai destinatari della comunicazione di verificare se effettivamente quella zona sia un ‘bosco’ e li diffida finché non si chiarisca questo nodo, a comprometterne la “consistenza e la salubrità”. (AGI)