Spagna: Puigdemont, arrestarmi in Catalogna è “illegale”


In vista di un suo probabile ritorno in Catalogna, l’ex presidente della Generalitat catalana, il leader indipendentista Carles Puigdemont, su cui pesa un mandato d’arresto del tribunale spagnolo, ha ribadito che un suo eventuale arresto sarebbe “illegale”.
Dopo settimane di silenzio, Puigdemont è tornato sotto i riflettori sabato, in occasione di un evento politico nel sud della Francia organizzato dai vertici di Junts (Uniti per la Catalogna) in concomitanza con il quarto anniversario della fondazione del partito indipendentista-sovranista e alla vigilia del suo possibile ritorno dell’ex presidente.
Puigdemont infatti intende partecipare al prossimo dibattito sulle investiture, in Parlamento, anche se il candidato sarà il socialista catalano Salvador Illa (Psc) e, di fronte a una platea di oltre 2000 simpatizzanti, ha esortato il governo del socialista Pedro Sánchez a evitare quella che sarebbe – a suo dire – una “detenzione illegale”.
Su Puigdemont, in esilio dal 2017, dopo il fallito referendum per l’indipendenza che aveva organizzato come presidente della regione autonoma catalana, pesa tuttora un mandato d’arresto per reati contro la nazione su cui la Corte Suprema di Madrid si è sempre rifiutata di concedere l’amnistia.
Parlando alla folla raccolta a Amélie-les-Bains-Palalda, nell’Occitania francese, il leader ha denunciato ancora il “complotto” da parte di alcuni giudici che ha accusato di aver perpetrato un “colpo di Stato” dal momento che si sono rifiutati di applicare la legge sull’amnistia. “Quando non la applicano (l’amnistia), stanno commettendo un crimine – ha affermato Puigdemont – e spero che il procuratore generale persegua questo crimine, e spero che le autorità evitino quella che sarebbe una detenzione illegale e arbitraria”. In tono provocatorio, il leader indipendentista ha aggiunto che “questo è ciò che fanno i governi democratici, quando c’è una parte dello Stato che li sfida: non si girano dall’altra parte, ma prendono il toro per le corna, prendono decisioni e dicono: ‘Signori della toga, non può essere così”, ha sottolineato l’ex presidente. (AGI)
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