Spagna: leader Vox, “verrà anche il nostro tempo”


Di fronte all’avanzata delle destre in tutta Europa, il movimento spagnolo Vox segna un po’ il passo, ma il “suo momento” verrà, perchè è “ancora un partito giovane”.
Ne è convinto il presidente di Vox, Santiago Abascal, che in un’intervista alla Efe a margine del III Incontro Regionale del Forum di Madrid che si conclude oggi a Buenos Aires, ha ricordato come “tutte le sue previsioni si siano avverate”. Il riferimento è alle denunce avanzate da Vox nei confronti del premier spagnolo, Pedro Sanchez, e di quello che Abascal ha definito il suo “patto con separatisti, terroristi e comunisti” per garantire la legislatura.
Abascal considera il presidente argentino, Javier Milei, che ha partecipato all’incontro ieri, come “un grande alleato “, ma ha differenziato il suo arrivo al potere da quello che Vox avrebbe potuto fare con il governo spagnolo: “Quello che è successo in Argentina è probabilmente unico”.
Milei ripete che è stato solo grazie alla situazione estrema in cui si trovava l’Argentina che un libertario anarcocapitalista “outsider” come lui è riuscito ad arrivare al potere, cosa su cui il leader di Vox è d’accordo.
“Probabilmente la situazione in Argentina era molto più dantesca di quella di altre nazioni, e solo in un posto come l’Argentina poteva esserci una reazione così forte e, per di più, guidata da un leader con una forte personalità come quella di Javier Milei,” dice Abascal. “In Spagna ci sono molte cose che stanno peggiorando rapidamente, che hanno a che fare con l’insicurezza, soprattutto con l’insicurezza delle donne, che hanno a che fare con la spesa pubblica, con il debito pubblico e che, a poco a poco, purtroppo, ci stanno dando ragione”, spiega.
Per Abascal “non è arrivata l’ora di Vox” perché “è un partito giovane”. “Vox è arrivato nella politica spagnola, è diventata la terza forza politica cinque anni fa. Ha una posizione solida. Il momento della vittoria non è ancora arrivato. Ma arriverà”.
“Vox risponde a un approccio europeo e partiti come il nostro nel resto d’Europa sono nati molto prima di noi, e cercano di crescere da 10 anni, 15 anni, 20 anni, anche 40 anni, e ci stanno riuscendo solo ora”, distingue.
“Vox è probabilmente il partito che è nato più tardi, perché molti dei problemi che si verificavano in Europa, soprattutto con l’immigrazione clandestina dai paesi islamici, in Spagna non erano ancora così gravi”, spiega.
Abascal risponde che coloro che lo chiamano “xenofobo” “mentono”, perché “non ha nessun rifiuto degli immigrati, né legali né illegali”, e che il suo rifiuto “non ha nulla a che fare con il colore della pelle delle persone, ma con quello che le persone hanno in testa”.
“Soprattutto, un rifiuto dell’arrivo di persone provenienti da culture totalmente incompatibili con il nostro modo di vivere. E mi riferisco a ciò che rappresenta il fondamentalismo islamico in molti Paesi africani, e cosa ciò significa quando arriva in Europa come uno shock culturale. Ciò è ciò che combattiamo e ciò che rifiutiamo”, afferma. (AGI)