Sostenibilità: pompa autoalimentata rimuove inquinanti acqua


Una pompa autoalimentata che sfrutta la luce naturale e la chimica per individuare e rimuovere specifici inquinanti dall’acqua. E’ quanto ottenuto dai ricercatori della Dartmouth University, che hanno pubblicato i loro risultati su Science. Quando l’acqua entra nella pompa, una lunghezza d’onda di luce attiva un recettore molecolare sintetico progettato per legarsi a ioni caricati negativamente, o anioni, una classe di inquinanti collegati a interruzioni metaboliche in piante e animali. Una seconda lunghezza d’onda disattiva i recettori quando l’acqua esce dalla pompa e fa sì che rilascino gli inquinanti, intrappolandoli in un substrato non reattivo finché non possono essere eliminati in sicurezza. “Si tratta di una prova concreta del fatto che è possibile utilizzare un recettore sintetico per convertire l’energia luminosa in potenziale chimico per rimuovere un contaminante da una fonte di rifiuti”, afferma l’autore principale dello studio, Ivan Aprahamian , professore e presidente del Dipartimento di Chimica del Dartmouth. Attualmente la pompa è calibrata sugli inquinanti cloruro e bromuro, ma i ricercatori stanno lavorando per estenderne l’uso anche ad altri inquinanti ricchi di anioni, afferma Aprahamian, come i rifiuti radioattivi e i fosfati e i nitrati presenti negli scarichi agricoli che causano enormi zone morte. L’insolita capacità del recettore sintetico di intrappolare e scaricare molecole caricate negativamente ha permesso ai ricercatori di controllare il flusso di ioni cloruro da una soluzione a bassa concentrazione su un’estremità di un tubo a forma di U, a una soluzione ad alta concentrazione sull’altra estremità. In un periodo di 12 ore, riporta lo studio, hanno spostato l’8 per cento di ioni cloruro contro il gradiente di concentrazione attraverso una membrana incorporata con i recettori sintetici. (AGI)