Un nuovo strumento per analizzare grandi set di dati nel campo della metabolomica, lo studio delle piccole molecole presenti nelle cellule, nei biofluidi, nei tessuti e in interi ecosistemi, così da valutarne lo stato di salute. E’ quanto sviluppato da un team di ricerca guidato dall’Università della California (UC) che ha pubblicato i propri risultati su Nature Protocols. Il team ha applicato questo nuovo strumento computazionale per analizzare gli inquinanti nell’acqua di mare nella California meridionale.
Il team ha rapidamente catturato i profili chimici degli ambienti costieri e ha evidenziato potenziali fonti di inquinamento. “Siamo interessati a capire come tali inquinanti vengano introdotti nell’ecosistema”, ha affermato Daniel Petras , professore associato di biochimica presso l’UC Riverside, che ha guidato il team di ricerca. “Capire quali molecole nell’oceano siano importanti per la salute ambientale non è semplice a causa della grande diversità chimica dell’oceano. Il protocollo che abbiamo sviluppato accelera notevolmente questo processo. Un ordinamento più efficiente dei dati significa che possiamo comprendere più velocemente i problemi correlati all’inquinamento degli oceani”. Petras e i suoi colleghi riportano che il loro protocollo è progettato non solo per ricercatori esperti ma anche per scopi didattici, rendendolo una risorsa ideale per studenti e scienziati agli inizi della carriera. Tutto il software sviluppato dal team è gratuito e disponibile al pubblico. Lo sviluppo del software è stato avviato durante una scuola estiva per la metabolomica non mirata nel 2022 presso l’Università di Tubinga, dove il team ha anche lanciato VMOL.
Petras prevede che il protocollo sarà particolarmente utile ai ricercatori ambientali, nonché agli scienziati che lavorano nel campo biomedico e ai ricercatori che conducono studi clinici sulla scienza del microbioma. (AGI)