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Rivedere l’alternanza scuola-lavoro non servirà purtroppo a riportare in vita i giovani morti nel 2022, tuttavia potrà impedire che quanto accaduto accada di nuovo. Per questo noi socialisti guardiamo con interesse all’iniziativa di revisione dell’alternanza che i Ministri Calderone e Valditara hanno preannunciato ieri.
La morte dei giovani studenti e quanto accaduto in queste ore, con il mancato risarcimento alla famiglia del giovane Giuliano De Seta, dimostrano quanto sbagliato sia il sistema nato nel 2015. Ma non ci può essere risarcimento sufficiente per chi perde un figlio. L’unico modo per rendere giustizia è cambiare la legge. Non si tratta di un semplice “vulnus normativo” da sanare, è l’impianto stesso dell’alternanza che va riscritto, non solo garantendo la copertura assicurativa ai giovani studenti ma rimodulando i tempi, l’organizzazione e anche le finalità.
L’alternanza scuola-lavoro, oltre a non dover mettere a rischio l’incolumità fisica degli studenti, non dovrebbe gravare sugli apprendimenti e sul lavoro dei docenti, dovrebbe impedire che i giovani vengano sottratti allo studio facendone troppo presto “forza-lavoro”.
C’è bisogno di una sostanziale riforma dell’alternanza scuola-lavoro, ma nel frattempo va sospesa per impedire che accadano altre tragedie.