AGI – ll piano vaccinale procede a fasi alterne, tra dosi mancanti, attesa delle approvazioni delle autorità competenti ed effetti collaterali da monitorare con attenzione. In Italia è iniziata la distribuzione alle Regioni di 1,5 milioni di dosi di vaccino Pfizer-BioNTech destinate a 210 strutture sanitarie in tutta Italia.
La presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen annuncia: “Stiamo negoziando con Pfizer-BioNTech un nuovo contratto da 1,8 miliardi di dosi nel biennio 2022-2023”. Ma nel frattempo è arrivato un nuovo stop al vaccino Johnson&Johnson con le prime 180mila dosi attualmente bloccate e in stoccaggio nei congelatori dell’hub di Pratica di mare, in attesa delle verifiche di sicurezza delle autorità competenti.
After we passed 100 million vaccinations in the EU, I’m very glad I got my first shot of #COVID19 vaccine today.
Vaccinations will further gather pace, as deliveries are accelerating in the EU.
The swifter we vaccinate, the sooner we can control the pandemic. #StrongerTogether pic.twitter.com/ZmbjlmFOn4
— Ursula von der Leyen (@vonderleyen)
April 15, 2021
Nelle prossime settimane dovrebbero arrivare altri due sieri: Novavax e Curevac, quest’ultimo mRNA, come Pfizer. L’Agenzia Europea per il farmaco (EMA) sta accelerando la valutazione sul vaccino Johnson&Johnson e continua a monitorare con molta attenzione gli effetti collaterali associati ad AstraZeneca ritenendo comunque che i benefici complessivi dei vaccini continuino a superare i rischi nelle persone vaccinate. Lo stesso siero AstraZeneca la cui somministrazione invece è stata sospesa definitivamente in Danimarca, una scelta netta dovuta al rischio (rarissimo) di formazioni di gravi coaguli nel sangue.
Update on AstraZeneca #COVID19vaccine: EMA to provide further context on risk of very rare blood clots with low blood platelets that occurred after vaccination. Read more: https://t.co/GPc4veMHlg pic.twitter.com/1FpEQxbrE9
— EU Medicines Agency (@EMA_News)
April 14, 2021
Nonostante la situazione sia così complessa e mutevole l’obiettivo resta quello di superare i 500mila vaccini al giorno: lo ha confermato Filippo Anelli, presidente della Federazione nazionale Ordini dei medici chirurghi e odontoiatri (Fnomceo), durante l’incontro a Roma con il Commissario Straordinario per l’emergenza Covid-19, Generale di Corpo d’Armata Francesco Paolo Figliuolo.
Analizzando i picchi delle conversazioni su Twitter inerenti gli effetti collaterali associati ad alcuni vaccini dei quali si sta parlando tanto, osserviamo una curva priva di crescite lineari, ma composta da innalzamenti bruschi, molto concentrati, senza tuttavia produrre una successiva fase di sviluppo e approfondimento.
In particolare i grafici si impennano a marzo quando L’EMA ha ritenuto i benefici di AstraZeneca superiori ai possibili effetti collaterali indotti; “La revoca della sospensione del vaccino AstraZeneca per noi è un grande sollievo” aveva commentato negli stessi giorni il Direttore generale della Prevenzione del ministero della Salute, Giovanni Rezza, aggiungendo: “Dobbiamo raddoppiare il ritmo della campagna”.
I successivi picchi delle conversazioni si sono registrati ad aprile, in concomitanza dell’annuncio da parte di EMA del possibile “nesso causale con forme rare di trombosi” e il vaccino AstraZeneca, notizia commentata dal Presidente del Comitato tecnico scientifico, Franco Locatelli, raccomandando l’uso “nei soggetti oltre i 60 anni di età”.
Le potenziali complicanze monopolizzano la discussione, e tra le forze politiche sui vaccini il centro-destra è il più attivo, con particolare attenzione al tema delle riaperture, mentre Matteo Renzi chiede una “commissione di inchiesta”
#ItaliaRiparti
Riaprire le attività con intelligenza e in sicurezza.
Completamento del piano #vaccini.
Più soldi alle imprese che soffrono.Il piano di @forza_italia, per far ripartire l’economia, che consegneremo al Presidente #Draghi. https://t.co/68dxltc15Y pic.twitter.com/crphaljf5q
— Antonio Tajani (@Antonio_Tajani)
April 15, 2021
Qualcosa non ha funzionato: mascherine, ventilatori cinesi, banchi a rotelle, documenti cambiati. Ora pensiamo ai vaccini, riapriamo e poi si faccia chiarezza con una Commissione di Inchiesta #ENews #Arcuri
— Matteo Renzi (@matteorenzi)
April 14, 2021
Con gli algoritmi di intelligenza artificiale di *Kpi6 abbiamo analizzato l’indice di gradimento online di alcuni virologi che da mesi stanno cercando di decifrare la complessità della situazione, per comprendere l’andamento della pandemia. Dodici personalità di rilievo in ambito medico scientifico che a diverso titolo, e in taluni casi con differenti punti di vista, hanno commentato la curva dei contagi e le misure per contenere la diffusione del virus.
Generalmente si riscontra un basso indice di gradimento, con alcune eccezioni. Il più popolare per volume di conversazioni che lo riguardano, troviamo Roberto Burioni, sul quale si concentra anche un buon indice di gradimento rispetto ai colleghi. Ma è Ilaria Capua la più apprezzata dell’audience, seguita da Giulio Tarro, sebbene con meno menzioni sui social rispetto a Burioni. Due virologi, Capua e Tarro, le cui opinioni sono spesso molto differenti sulla gestione della pandemia e rispecchiano la polarità delle posizioni sul covid, presenti all’interno dell’opinione pubblica.
Walter Ricciardi e Massimo Galli sono tra i più presenti sul web all’interno delle discussioni, mentre su Andrea Crisanti, tra i più noti volti televisivi in questi mesi, si concentra bassa popolarità e scarso apprezzamento.
* Analisti: Gaetano Masi, Marco Mazza, Giuseppe Lo Forte
Giornalista, content editor: Massimo Fellini
Source: agi