AGI – Un’enorme bandiera di Israele è stata srotolata da un palazzo del ghetto di Roma dove è in corso da metà pomeriggio una imponente manifestazione di solidarietà. Tanti cittadini e tanti esponenti della politica si sono radunati a Portico d’Ottavia. “Sono ore terribili segnate dal sangue e da un odio che persiste che vuole vedere la distruzione di uno Stato e delle libertà”, ha detto la presidente della Comunità ebraica di Roma, Ruth Dureghello dal palco. “Il nostro modello guarda alla pace e alla voglia di coesistere”.
Il lungo sibilo di una sirena pervade il Portico d’Ottavia, per ricordare quello che sta accadendo in queste ore a Gerusalemme, dove molte volte al giorno gli israeliani sono costretti alla fuga nei rifugi antiaereo prima di essere bombardati. La manifestazione è cominciata così, con gli organizzatori che hanno tenuto a precisare che non si tratta di una manifestazione contro la Palestina, ma contro Hamas e il terrorismo.
“Siamo, senza se e senza ma, contro ogni terrorismo che minaccia Israele”
Ignazio La Russa
“I missili vanno condannati sempre e bisogna dire che Hamas è una organizzazione terroristica, e che ci vuole una soluzione pacifica, che gli islamisti non vogliono. Vorrei che il governo fosse per la pace in modo presente, chiaro e protagonista e non fosse silente”.
Matteo Salvini
“L’aggressione contro Israele con centinaia di razzi è inaccettabile. Gli ebrei hanno diritto a vivere nella loro terra. La comunità ebraica italiana è una risorsa per il nostro Paese e non si può pensare che neanche nel loro Paese possano vivere in pace. Ora basta”.
Antonio Tajani
“La Jihad, Hamas, i terroristi, minano un modello di coesistenza – ga detto Dureghello – E noi non possiamo accettare chi il mina il nostro diritto ad esistere, chi mina la pace e il futuro. Gli ebrei vivono ore di tensione, di nuovo viene messo in discussione il nostro diritto ad esistere. Non ci nascondiamo di fronte al fatto che non è antisemitismo. Lo è. E a questo dobbiamo dire no. Stiamo parlando di terroristi. Tutto il resto è un pretesto. Anche io voglio una Palestina libera”.
Source: agi