Slow Food, costi e clima incidono su olivicoltura


L’olivicoltura di piccola scala non intensiva vive un momento difficile, a causa della crisi climatica, degli alti costi di produzione e della mancanza di personale.

In alcune regioni italiane le campagne si spopolano, i territori più interni vengono abbandonati, i fenomeni di dissesto idrogeologico sono sempre più frequenti e l’ambiente è fortemente minacciato”.

Lo dichiara Federico Varazi, vicepresidente di Slow Food Italia in occasione della presentazione a Roma dell’edizione 2024 della Guida agli Extravergini curata da Slow Food Italia. “Siamo consapevoli- aggiunge- di questa urgenza e possiamo salvare i nostri paesaggi attraverso l’olivicoltura sostenibile, promuovendo pratiche attente all’ambiente, e al contempo salvaguardare la produzione e la tenuta delle comunità locali. La promozione del patrimonio olivicolo italiano rimane la principale missione di Slow Food, ogni anno, con la pubblicazione della Guida agli Extravergini”.