Il primo decreto sui tagli negli acquisti di beni e servizi della pubblica amministrazione, messo a punto secondo le indicazioni del commissario Enrico Bondi, dovrebbe arrivare all’esame del Consiglio dei ministri non prima dell’inizio della prima settimana di luglio.
Nessun ripensamento, ma in vista del cruciale Eurovertice del 27 e 28 giugno, l’agenda del premier Mario Monti e del suo vice al Tesoro, Vittorio Grilli, è molto fitta.
10 MLD PER SCONGIURARE AUMENTO IVA. L’auspicio del presidente del Consiglio è comunque di riuscire a varare almeno la prima parte del decreto, quella che riguarda i tagli nel 2012, nei tempi previsti, magari già martedì 26 giugno.
Il valore complessivo dell’intervento correttivo solo per l’anno in corso potrebbe raggiungere i 7-10 miliardi. Fondamentali, secondo il viceministro alle Infrastrutture Mario Ciaccia per scongiurare il temuto aumento di due punti di Iva previsto a partire dal primo ottobre.
Il piano Bondi: 5 miliardi di tagli nel 2012, 12 nel 2013 e 13 nel 2014
Il menù del commissario ai tagli Enrico Bondi non è facile da digerire. Prevede 5 miliardi di risparmi nel 2012, 12 nel 2013, 13 nel 2014. In tutto 30 miliardi in tre anni, per marcare veramente il nuovo corso dell’Italia e per evitare, il 30 ottobre, il temuto aumento dell’Iva (circa 3,8-4 miliardi).
SPESE PER IL SISMA. Ma il governo ha chiesto a Bondi di presentare anche un’ipotesi rafforzata con tagli per 7 miliardi, viste le spese impreviste per il sisma in Emilia e la necessità di qualcosa da destinare anche al decreto sviluppo.
Nessuno è stato risparmitao dalla scure del commissario: sanità (almeno 2 miliardi di risparmi) e spese dei ministeri, dirigenza pubblica, enti locali. Ma in ballo c’è anche il taglio di circa metà delle Province o la riorganizzazione degli uffici territoriali del governo come prefetture, questure, sovrintendenze.
Il ministro della Funzione pubblica Filippo Patroni Griffi è sempre alle prese con un dossier in cui si ipotizza una riduzione del numero dei livelli della dirigenza «a esaurimento»: vale a dire che i dirigenti che escono non vengono sostituiti e nel loro livello.
Oltre al pubblico impiego si cercano risorse complessive per circa 10 miliardi sul 2012.
IL TETTO DEL PDL ALLE PENSIONI D’ORO. Intanto la Camera lunedì 25 giugno dovrebbe votare un emendamento dell’Idv Massimo Donadi su cui maggioranza e governo hanno trovato un accordo: applica il metodo della spending review anche alle Camere, al Quirinale e alla Corte costituzionale che autonomamente faranno proprie questo criterio di risparmio.
L’altra novità è un emendamento di Guido Crosetto (Pdl) che taglia a 6 mila euro al mese le pensioni erogate con il sistema retributivo dei grand commis. Il governo ha dato parere negativo con il sottosegretario Gianfranco Polillo, ma il presentatore è ottimista: «Voglio vedere come fanno a votare contro».
Domenica, 24 Giugno 2012 – FONTE LETTERA43.IT