Sisto: magistratura non pensi scrivere leggi al posto nostro


“La magistratura non pensi di poter scrivere leggi al posto nostro”. Lo sottolinea nel suo intervento sul palco della festa dei giovani di FI a Igea Marina il viceministro della Giustizia Francesco Paolo Sisto.
“E’ mai possibile pensare che si debbano pubblicare parole di un giudice – dice, riferendosi alla recente stretta sulla pubblicazione delle ordinanze di custodia cautelare – i processi si fanno nelle aule e non su i giornali e le televisioni. Abbiamo modificato anche la normativa sulla intercettazioni per evitare che siano pubblicate quelle gossippare di terzi. E’ finito il bronx della pubblicazione, si al diritto di informare ma no a quello di disinformare. Tutti hanno diritto alla difesa, per noi deve essere per tutti, non ci sono persone più e persone meno difendibili”. Sisto prosegue elencando il lavoro di Forza Italia sulla Giustizia. “Stiamo conducendo una battaglia per il carcere – ricorda – l’articolo 27 della Costituzione dice che le pene devono tendere alla rieducazione, e la rieducazione è qualcosa di dinamico che deve essere sempre rimodulato. Lo stato ha l’obbligo di offrire percorsi rieducativi e il detenuto può o meno aderire, ma un paese è civile se le carceri sono civili. Poi c’è il tema della ragionavole durata del processo perché c’è un diritto del cittadino all’accertamento rapido della sua responsabilità”.
Infine, la separazione delle carriere c’è nella Costituzione, “è già lì, si va davanti al giudice terz, e per noi la stessa distanza che c’è tra giudice e avvocato ci deve essere tra giudice e pm” (AGI)