Peggiora la carenza idrica in Sardegna. Nel sistema degli invasi dell’isola ci sono appena 916 milioni di metri cubi d’acqua, pari a circa il 50,2% del volume utile autorizzato, secondo l’ultimo bollettino dell’Autorità di bacino, aggiornato al 31 luglio scorso. In un mese, rispetto al 30 giugno scorso, sono spariti dalle riserve 132 milioni di metri cubi. IL preallarme della siccità nell’intera Sardegna è ormai a livello di ‘pericolo’, con un valore dell’indicatore pari a 0,24. La mappa indica solo puntini arancioni e rossi, come nell’Alto Cixerri, nel Sud dell’isola, (questi ultimi indicano un livello d’emergenza), con la sola eccezione del bacino del Liscia, in Gallura, segnalato in verde.
Un mese fa nei bacini idrici il volume invasato era nel complesso pari ad appena il 57%; c’erano appena 1 milione 48.056 metri cubi d’acqua a disposizione di residenti e turist. Da maggio il livello degli invasi era sceso in un mese di circa 100 mila metri cubi, dal milione 145.627 del 31 maggio scorso. A giugno 2023, invece, i bacini dell’isola erano pieni per l’80%, con scorte per 1 milione 457.052 metri cubi. L’analisi storica del Cedoc evidenzia che i volumi presenti negli invasi sardi lo scorso giugno erano i più bassi rilevati in quel mese dal periodo 2015-2016. (AGI)
ROB