Di Daiana De Luca (Responsabile Comuicazione Confedercontribuenti)
Fa discutere l’ordinanza firmata da Vittorio Sgarbi, sindaco di Sutri, cittadina in provincia di Viterbo, che stabilisce il divieto di indossare la mascherina “senza necessità” e prevede di multare chiunque non rispetterà tale divieto.
“Solo ladri e terroristi si mascherano il volto”, afferma in una nota il primo cittadino e deputato del gruppo misto alla Camera; per questo “è proibito l’uso della mascherina nella Città di Sutri all’aperto – prosegue – per evidenti ragioni di salute e al chiuso, salvo che in caso di assembramento, dalle 18.00 alle 06.00 del mattino, come specificatamente indicato dal Dpcm del 16 agosto 2020”. E mentre in Italia la ripresa dei contagi da Covid-19 preoccupa il Governo, ma non solo il Governo, il critico d’arte, per legittimare l’ordinanza, fa appello, addirittura alla Legge 533/1997 in materia di ordine pubblico che nel suo art. 2 vieta “l’uso di caschi protettivi, o di qualunque altro strumento atto a rendere difficoltoso il riconoscimento della persona, in luogo pubblico o aperto al pubblico, senza giustificato motivo”. Una norma, aggiungere il primo cittadino, “potenziata con il decreto legge 155/2005”, normativa recante misure urgenti per il contrasto al terrorismo.
Il motivo della decisione deriva dal fatto che a suo (modesto ndr) parere, l’uso della mascherina in luoghi pubblici, salvo che per il personale dipendente, appare in evidente contrasto con il tempo dedicato alla nutrizione che prevede di assumere i cibo senza mascherina. “Appare quindi contraddittorio – conclude Sgarbi – che dopo aver mangiato senza mascherina ci si alzi da tavola mettendosela. Si tratta di forme di ostentazione che nulla hanno a che fare con le esigenze sanitarie”.
Il deputato, che fin dall’inizio dell’emergenza ha scatenato continue polemiche per le sue affermazioni, consentiteci, sui generis sul coronavirus, appare quanto mai avulso dalla realtà attuale che conferma l’alta contagiosità di un virus nuovo, anche se non più altamente pericoloso. Infatti, a fronte di un altissimo numero di tamponi effettuati e dei risultati ottenuti, mentre si è abbassata l’età media dei contagiati (30 anni), si scoprono sempre più soggetti asintomatici e non appaiono, attualmente, tutte quelle criticità organizzative e sanitarie che hanno contraddistinto i primi mesi dell’emergenza.
Sgarbi che vuol difendere a tutti i costi la sua discutibile ordinanza, soprattutto dopo il botta e risposta con Don Zambrano, parroco di Sutri, ha mandato ai suoi cittadini un messaggio che sa tanto di “editto”, arcaico in stile e contenuto “Cittadini, dobbiamo risorgere. Sutri, benedetta dal cielo, è una città sana. Una città santa. Non si deve cedere alla paura. Il mio editto non vuole punire gli impauriti, ma rincuorarli. Come i medici migliori ci hanno sempre insegnato, bisogna respirare aria libera, all’aperto.Cittadini che lavorano, non sudditi che chinano il capo e nascondono il volto. Liberi, non umiliati. Cittadini di Sutri, non abbiate paura. Dio è con noi”.
E chissà se sarà Dio ad aiutare il Sindaco contro chi vorrà impugnare l’ordinanza, anche se per il momento pare che il Governo abbia altro a cui pensare che raccogliere la fantasiosa provocazione del deputato.