AGI – L’orientamento della Corte Suprema verso una svolta restrittiva sull’aborto, anticipato da un parere giunto alla stampa in una fuga di notizie senza precedenti, domina le prime pagine americane.
Molti giornali si chiedono a chi giovi lo scoop, che, come notano i commenti, avrà ricadute sulle elezioni di metà mandato, polarizzando lo scontro tra democratici e repubblicani.
Le notizie hanno eco anche sulle testate europee, che sono però più attente a fatti nazionali, come pure quelle cinesi.
Oggi appare notevolmente ridotto lo spazio per l’Ucraina: tra i quotidiani della nostra rassegna, solo la Frankfurter Allgemeine Zeitung la mette in apertura, ma per ragioni di politica interna, perché la notizia è la visita a Kiev del presidente della Cdu Merz, fatto che sottolinea ancora una volta la mancata visita di Scholz.
Washington Post
L’orientamento della Corte Suprema a ribaltare la decisione con cui nel 1973 riconobbe il diritto delle donne a decidere sull’aborto rimane in primo piano sul Washington Post, con un titolo a tutta pagina sulla decisione del presidente della Corte, Roberts, di avviare un’inchiesta sulla fuga di notizie che ha permesso a Politico di pubblicare la bozza di parere scritta dal giudice Alito sulla materia.
Vi sono due domande, scrive il Post, che agitano la politica americana: perché un documento interno alla Corte è trapelato e cosa significherebbe se i giudici adottassero una decisione finale in tal senso per le centinaia di migliaia di donne che ogni anno interrompono la gravidanza.
Alla prima domanda ha in qualche modo cercato di rispondere Roberts: “Nella misura in cui questo tradimento della riservatezza della Corte era inteso a minare l’integrità delle nostre operazioni, non avrà successo”, ha affermato.
Quanto alla seconda domanda, la risposta del quotidiano è che l’aborto potrebbe diventare praticamente impossibile in vaste aree del Sud e del Midwest, dove gli Stati hanno inasprito le restrizioni negli ultimi anni e approvato leggi che vieterebbero completamente l’intervento se la Corte Suprema affermasse effettivamente che spetta ai Parlamenti statali decidere. Come prima contromossa politica, evidenzia un altro titolo in prima pagina, i Democratici del Senato hanno annunciato un’iniziativa volta a garantire che le donne possano ottenere gli anticoncezionali gratuitamente, come previsto richiesto dall’Affordable Care Act: una commissione d’inchiesta indagherà sulle assicurazioni, accusate di non garantire la copertura dei contraccettivi.
Un’analisi è poi dedicata agli effetti che l’eventualità di una stretta sull’aborto avrà sulle elezioni di midterm, con il ricompattamento e la mobilitazione dell’elettorato democratico e con la polarizzazione dello scontro tra progressisti e conservatori, “in un Paese già diviso”. Scivola in basso l’Ucraina, con un retroscena sull’incontro avvenuto il giorno dell’invasione tra Putin e 30 oligarchi, la maggioranza dei quali adesso hanno lasciato la Russia e si sono trasferiti all’estero.
New York Times
Se la Corte Suprema degli Usa decidesse effettivamente di rimettere alla legislazione statale le norme sull’aborto, mettendo fine al diritto di scelta della donna riconosciuto nel 1973 come indica il parere trapelato sulla stampa americana, sarebbe “una svolta politica sismica” titola a tutta pagina il New York Times, che si preoccupa di anticipare in quali Stati ci sarebbe una stretta sull’interruzione della gravidanza: 13 introdurrebbero “immediatamente o comunque molto presto” una proibizione assoluta di abortire, e tra questi il Texas, il Mississippi, la Louisiana, l’Arkansas, il Missouri; altri 14 potrebbero varare restrizioni legate allo sviluppo del feto, e tra questi la Florida, la Georgia, il Kansas, Nord e Sud Carolina; infine, 5 Stati potrebbero riportare in vigore normative non più applicate che pongono alcuni limiti all’aborto, soprattutto in relazione alle settimane di gravidanza, ma tra questi l’Alabama potrebbe invece orientarsi per imporre un divieto assoluto.
In un’analisi, il Nyt si chiede “a chi giova” la “inaudita fuga di notizie che potrebbe minare la credibilità della Corte”, perché resterà comunque negli americani la sensazione che l’interpretazione della Costituzione è soltanto un fatto politico, sottolinea il giornale citando un monito rivolto ai colleghi dal giudice Sotomayor nel dicembre scorso, quando si cominciò a parlare di rivedere la giurisprudenza in tema di aborto.
Agli effetti sulla politica è dedicato un altro commento, secondo cui il cambio di orientamento della Corte sull’interruzione della gravidanza ha sorpreso tanto i democratici quanto i repubblicani, e ha mobilitato entrambi accentuando la loro contrapposizione. In fondo alla pagina un titolo per l’Ucraina, sull’evacuazione dei civili dall’Azovstal di Mariupol.
Wall Street Journal
La fuga di notizie dalla Corte Suprema riaccende lo scontro sull’aborto, titola a tutta pagina il Wall Street Journal che come gli altri principali giornali americani apre sulla possibilità di una svolta restrittiva sull’interruzione della gravidanza, con un eloquente fotografie di due donne, una bianca antiabortista e una nera abortista, che discutono molto animatamente sullo sfondo di manifestanti di ambo le fazioni davanti alla sede della Corte. L’immediata ricaduta dell’annunciato mutamento di giurisprudenza costituzionale, segnala il Wsj, è che “i leader politici statali in tutto il Paese hanno proposto nuove leggi e preso posizione”.
A chi, come la governatrice repubblicana del Sud Dakota, Kristi Noem, ha detto di voler introdurre norme per “garantire il diritto alla vita a tutti i bambini in attesa di nascere”, si contrappone il Senato della California, dov’è stato proposto di stanziare fondi per contribuire alle spese delle donne che decidono di abortire, comprese quelle provenienti da altri Stati dove farlo sia proibito.
I primi elettori a pronunciarsi, puntualizza il Wsj, saranno quest’estate quelli del Kansas, su una proposta di emendamento della Costituzione statale per sancirvi esplicitamente che il diritto all’aborto non viene riconosciuto. In ogni caso, secondo il giornale, “la fuga di una bozza di parere della maggioranza della Corte Suprema che rovescerebbe Roe v. Wade è una violazione della fiducia senza precedenti e si deve presumere sia stata fatta con dolo programmato.
La risposta della Corte dovrebbe essere quella di procedere nelle sue attività regolarmente e non farsi intimidire”. Ma, “la domanda da porsi in un caso di indiscrezioni è sempre, cui bono? Chi ne beneficia?”. Per il giornale, a passare il parere riservato sull’aborto alla stampa è stato “probabilmente qualcuno che si oppone al punto di vista maggioritario e vuole esercitare pressioni esterne sulla Corte per spingere qualcuno dei giudici e sostenere la tesi di un diritto costituzionale all’aborto”.
Nella parte bassa della prima pagina, un’analisi finanziaria sul dilemma per gli investitori in un momento in cui sono in calo sia il mercato azionario sia quello obbligazionario, e l’Ucraina, con il nuovo appello di Zelensky alle imprese occidentali perché cessino di operare in Russia.
Financial Times
L’annunciato orientamento restrittivo della Corte Suprema “spinge Biden alla difesa del diritto di abortire”, titola il Financial Times, che mette in apertura gli aspetti più politici del terremoto innescato negli Usa dalla fuga di notizie sulla svolta che i giudici potrebbero decidere a fine giugno. Il presidente ha fatto appello ai giudici perché confermino il diritto di scelta delle donne riconosciuto nel 1973 con la sentenza nel caso Roe contro Wade, “che la basilare correttezza e la stabilità giuridica richiedono di non rovesciare”.
Nella bozza di parere del giudice Alito fatto pervenire alla stampa “la maggioranza conservatrice della Corte si muove per l’abbattimento di Roe contro Wade, non per una sentenza più ristretta che consenta al Mississippi di approvare una legge che limiti l’aborto dopo 15 settimane”, ossia la materia su cui effettivamente dovrà pronunciarsi, nota il giornale, che sembra così sottolineare il senso politico tanto della svolta giurisprudenziale quanto della fuga di notizie, che ha indignato i democratici e galvanizzato i repubblicani “per i quali sarebbe una vittoria” se la pronuncia della Corte, attesa per fine giugno, si uniformasse alla bozza.
Ucraina assente dalla prima pagina, se non di riflesso, con un servizio che segnala come le raffinerie cinesi si stiano “accaparrando il petrolio russo a prezzi scontatissimi”, approfittando così delle sanzioni che hanno privato Mosca dei suoi clienti occidentali.
The Times
Sguardo interamente rivolto sui fatti nazionali quello del Times: il titolo di maggior evidenza della prima pagina è per un’intervista con il vice rettore dell’università di Cambridge, Stephen Toop, che anticipa una stretta sulla possibilità di iscrizione per i diplomati in scuole private, con l’introduzione di un numero chiuso.
Lo scopo è favorire la mobilità sociale. Altrettanto potrebbe fare Oxford. Nel listone in fascia alta, la notizia dell’indagine avviata dal governo sulle società energetiche per verificare se non stiano gonfiando truffaldinamente i costi caricati nelle bollette, per frodare i consumatori. In basso ancora un titolo sull’università di Cambridge, con un articolo su “Robochef”, il cuoco robot progettato da suoi ricercatori. Dall’estero sulla prima pagina del quotidiano britannico c’è solo una foto di Elon Musck che fa le smorfie a braccetto della madre al Met Gala.
Le Monde
“Macron temporeggia, la sinistra cerca l’unità”, titola Le Monde che apre anche oggi con la politica interna. “Il capo dello Stato riflette, nella più grande segretezza, sul futuro governo e sulla maggioranza, alimentando l’incertezza tra ministri e deputati”, scrive il giornale, e spiega che “mentre resta la nebbia sulla direzione di questo secondo mandato, la maggioranza soffre per le tensioni tra macronisti e sostenitori di Edouard Philippe”.
Sul fronte della gauche, invece, si vedono le prime defezioni tra i socialisti contrari alle trattative con il partito di Jean Luc Melenchon, che ha già stretto un’alleanza elettorale con i Verdi e punta ad ampliarla. A centro pagina, “il diritto all’aborto minacciato negli Usa” dalla svolta restrittiva che la Corte suprema potrebbe decidere, come risulta da una bozza di parere pervenuta a Politico. Si segnala un reportage dall’Ucraina secondo cui “centinaia di bielorussi hanno preso le armi e combattono a fianco degli ucraini, con la speranza di liberare anche il loro Paese aiutando Kiev a sconfiggere la Russia”.
Le Figaro
Scelta originale di Le Figaro che titola in apertura “La Cina nella trappola ‘zero Covid’”, e punta sui lockdown che a Shanghai e in molte altre città continuano da un mese senza essere riusciti a contenere la diffusione dei contagi, mentre la situazione si complica anche a Pechino e il regime insiste sulla linea “impopolarissima” delle chiusure.
Ma una marcia indietro non è possibile perché Xi Jinping vuole il successo della strategia “zero Covid” per dimostrare che il sistema comunista supera di gran lunga l’Occidente nella lotta contro la pandemia, osserva il quotidiano nel suo editoriale, intitolato “Contenimento senza ritorno” e molto critico per “il regime di carcere duro” imposto ai 345 milioni di cinesi che vivono nelle città in lockdown. A centro pagina, la politica interna con “la guerra senza pietà” tra Le Pen e Zemmour in vista delle elezioni legislative di giugno, e la telefonata tra Macron e Putin, in cui il capo del Cremlino ha ribadito il suo avvertimento sulle forniture di armi all’Ucraina.
El Pais
Un sondaggio commissionato da El Pais, che lo impagina in apertura con grande evidenza, attribuisce alla destra una maggioranza sufficiente per formare il governo in Spagna. Risulta che con il nuovo leader Feijóo il partito popolare recupera consenso e frena l’avanzata dei neofranchisti di Vox. Frena anche la discesa dei socialisti del premier Sanchez, che in termini di voti finirebbero pari con i popolari. Ma questi, alleandosi con Vox e i regionalisti della Navarra raccoglierebbe 174 seggi, secondo il calcolo dei sondaggisti, e potrebbero aggiungersi i due seggi di Ciudadanos per raggiungere così quota 176, la soglia della maggioranza assoluta.
“Non c’è dubbio che il PP sia stato rafforzato dalla leadership di Feijóo, che guadagna quasi tre punti nelle intensioni di voto per il suo partito”, in appena un mese dalla “drammatica defenestrazione di Pablo Casado”, sottolinea El Pais, secondo cui l’estrema destra di Vox attira un elettorato convinto “delle altissime qualità del suo leader”, Fernando Abascal, ma che ha “profonde simpatie per i popolari”, e appunto a un passaggio di suoi votanti al Pp sarebbe dovuta la loro crescita. In basso, titoli per la possibile svolta restrittiva sull’aborto negli Usa e l’Ucraina con l’uscita dei civili che sono state “per due mesi senza vedere il sole” nei bunker sotterranei della Azovstal.
Frankfurter Allgemeine Zeitung
Ucraina ma in chiave esclusivamente di politica interna nell’apertura della Frankfurter Allgemeine Zeitung sulla visita ieri a Kiev del presidente della Cdu, Friedrich Merz, che ha assicurato a Kiev il pieno sostegno della Germania mettendo in ombra il cancelliere Olaf Scholz, che si è finora astenuto da una visita per il no ucraino ad accogliere il presidente tedesco Steinmeier.
Merz, che ha incontrato Zelenskyy, il primo ministro Denys Shmyhal, l’ex presidente Petro Poroshenko e il sindaco di Kiev Vitali Klitschko, ha promesso che Berlino “tutto ciò che può e ciò che è necessario, sul piano militare e civile”. In un gesto assai politico, Merzo ha evitato di parlare con i giornalisti prima di informare Scholz del contenuto dei colloqui avuti con i dirigenti ucraini, sottolinea la Faz. Piuttosto sprezzante il commento dell’ambasciatore ucraino a Berlino, che riferendosi a Scholz ha detto: “Fare la salsiccia di fegato offesa non è molto da statista”.
Un commento a cui la Faz risponde nel suo editoriale, in cui chiede “rispetto per la Germania”: “E se Volodymyr Zelensky non fosse a Kiev ma a Berlino e fosse responsabile del popolo tedesco? Sicuramente si esibirebbe molto meglio in pubblico di Olaf Scholz. Ma cosa direbbe se il capo di Stato del suo Paese fosse rifiutato a una visita di solidarietà dal presidente di un Paese bisognoso di aiuto? E se l’ambasciatore di questo stato insultasse regolarmente non solo lui?”, si chiede il giornale.
China Daily
Il 4 maggio in Cina è la giornata nazionale della gioventù, e il China Daily dedica spazio alla ricorrenza sia riproponendo il messaggio che Xi Jinping ha indirizzato lunedì ai giovani lavoratori del centro aerospaziale che gestisce gli ambiziosi programmi astronautici del Paese, sia con un editoriale sulla “fiducia” con cui i giovani cinesi devono prepararsi al futuro.
Il tenore è un po’ quello dei cinegiornali Luce: “Vivendo nel periodo migliore della storia cinese, la giovane generazione in Cina gode di un ambiente favorevole allo sviluppo”, scrive il giornale, che celebra la Cina “diventata la seconda economia più grande del mondo, la più grande nazione commerciale e la più grande nazione industriale” ed è giunta a “un nuovo punto di partenza storico, poiché ha intrapreso un nuovo viaggio nella costruzione di un moderno Paese socialista e nella realizzazione del sogno cinese di ringiovanimento nazionale. Questa è anche un’era di prosperità e speranza. Le opportunità abbondano per i giovani per realizzare le loro ambizioni, mostrare il loro talento e realizzare il loro potenziale”, sostiene il quotidiano.
Quotidiano del Popolo
Economia ancora in primo piano sul People’s Daily, edizione in inglese dell’organo del Partito comunista cinese, che da giorni insiste sulle prospettive della crescita cinese e oggi si dedica a un ampio riassunto delle tre riunioni tenute in aprile dalla dirigenza del Pcc “per analizzare l’attuale situazione economica, chiedendo un sano sviluppo del capitale in Cina e rafforzando la costruzione di infrastrutture, promettendo di rafforzare il sostegno politico per stabilizzare l’economia”.
L’Ufficio politico del partito ha riconosciuto che “con la pandemia di Covid-19 e i conflitti geopolitici che portano maggiori rischi e sfide, l’ambiente per lo sviluppo economico della Cina è diventato sempre più complicato, cupo e incerto”, scrive il giornale, e ha esortato a “intensificare l’adeguamento delle politiche macroeconomiche e lavorare sodo per raggiungere gli obiettivi annuali di sviluppo economico e sociale e mantenere l’espansione dell’economia a livelli ragionevoli”.
La ricetta è “utilizzare bene i vari strumenti monetari” in uno sforzo per “accrescere la domanda interna, dare piena libertà d’azione a investimenti efficaci, rafforzare la costruzione di infrastrutture e far sì che i consumi spingano la crescita”.
E ancora, “stabilizzare ed espandere l’occupazione e garantire il funzionamento dei servizi principali delle città”, specialmente la logistica per garantire le principali catene industriali e di approvvigionamento, che “durante l’epidemia dovrebbero mantenere il normale funzionamento”: un tacito riconoscimento che con i lockdown imposti a Shanghai e in altre metropoli, per un totale di quasi 350 milioni di abitanti, il sistema si è inceppato.
Source: agi