Settembre, tempo di pagamenti


Dal primo settembre sono ripartiti, seppure in modo graduale, le notifiche delle cartelle esattoriali, le ipoteche e i pignoramenti, anche su stipendi e pensioni, fermi dall’8 marzo 2020 per l’emergenza Covid. Inoltre, per gli atti scaduti prima dell’8 marzo 2020, si deve pagare subito o chiedere una rateizzazione, mentre per gli atti in scadenza dopo l’8 marzo 2020 il termine scade il 30 settembre 2021

di redazione

Dal primo settembre sono ripartiti, seppure in modo graduale, le notifiche delle cartelle esattoriali, le ipoteche e i pignoramenti, anche su stipendi e pensioni, fermi dall’8 marzo 2020 per l’emergenza Covid (la quale, tuttavia, non è ancora finita). Riprendono anche i pagamenti per le cartelle che notificate prima della sospensione per il lockdown. L’agenzia delle Entrate-Riscossione ha emesso un comunicato per fare il punto su questi pagamenti.
Per quanto attiene alle cartelle ed agli avvisi già scaduti prima dell’8 marzo 2020 «il contribuente dovrà procedere con il tempestivo versamento delle somme dovute o richiedere e ottenere un provvedimento di rateizzazione per evitare l’avvio delle procedure di recupero».
Per gli atti in scadenza nel periodo dall’8 marzo 2020 al 31 agosto 2021, il termine per effettuare il versamento scade il 30 settembre 2021.
Sempre entro il 30 settembre prossimo venturo va effettuato il pagamento delle rate relative ai piani di dilazione in scadenza dall’8 marzo 2020 al 31 agosto 2021. A tale proposito l’Agenzia delle Entrate-Riscossione ricorda che per evitare la decadenza del piano di dilazione, il contribuente deve versare almeno dieci rate, anche non consecutive, come stabilito dal decreto Ristori (Dl 137/2020). Le rate che scadono dopo il 31 agosto 2021 mantengono la data di scadenza originaria.
Entro il 31 dicembre di quest’anno i contribuenti hanno la possibilità di dilazionare i pagamenti richiedendo la rateizzazione del debito e di avvalersi delle agevolazioni introdotte dal decreto Ristori.
Per le rateizzazioni che erano attive alla data dell’8 marzo 2020 nonché per tutte le richieste che saranno presentate entro il 31 dicembre 2021, la decadenza dal beneficio scatterà in seguito al mancato pagamento di 10 rate, anche non consecutive e non di 5 rate come previsto in via ordinaria. È dunque necessario che il contribuente, in vista della scadenza del 30 settembre, presti la massima attenzione a rimanere in regola con la rateizzazione, calcolando esattamente le rate non versate durante i 18 messi di sospensione in modo da non superare il limite di tolleranza delle 10 rate.
Il decreto Ristori, rispetto alle domande presentate entro il 31 dicembre 2021 per ottenere l’ammissione automatica alla dilazione ordinaria di 72 rate (fino a 6 anni), ha innalzato l’entità del debito per il quale basta una semplice domanda da 60 a 100 mila euro, senza che sia necessario presentare la documentazione attestante lo stato di difficoltà economica.
Anche il contribuente decaduto da una precedente rateizzazione prima del periodo di sospensione, può presentare domanda di dilazione senza il vincolo del versamento delle rate scadute. È ammesso a richiedere la rateizzazione dei pagamenti ancora dovuti anche chi al 31 dicembre 2019 era decaduto dalle “rottamazioni” uno, bis e ter e dal “saldo e stralcio”.
Il versamento delle somme dovute può essere effettuato mediante compensazione con i crediti commerciali non prescritti, certi, liquidi ed esigibili (crediti certificati) maturati per somministrazioni, forniture, appalti e servizi prestati in favore della Pubblica amministrazione.
Il pagamento può essere effettuato direttamente agli sportelli dell’Agenzia delle Entrate-Riscossione, tramite appuntamento da fissare sul sito nella sezione «Trova lo sportello e prenota», oppure sul portale www.agenziaentrateriscossione.gov.it e con l’App Equiclick tramite la piattaforma PagoPa. Ma si può pagare anche presso la propria banca, agli sportelli bancomat (Atm) abilitati ai servizi di pagamento Cbill, con il proprio internet banking, agli uffici postali, presso i tabaccai aderenti a Banca 5 SpA e tramite i circuiti Sisal e Lottomatica,

Settembre, tempo di pagamenti

Dal primo settembre sono ripartiti, seppure in modo graduale, le notifiche delle cartelle esattoriali, le ipoteche e i pignoramenti, anche su stipendi e pensioni, fermi dall’8 marzo 2020 per l’emergenza Covid. Inoltre, per gli atti scaduti prima dell’8 marzo 2020, si deve pagare subito o chiedere una rateizzazione, mentre per gli atti in scadenza dopo l’8 marzo 2020 il termine scade il 30 settembre 2021

di redazione

Dal primo settembre sono ripartiti, seppure in modo graduale, le notifiche delle cartelle esattoriali, le ipoteche e i pignoramenti, anche su stipendi e pensioni, fermi dall’8 marzo 2020 per l’emergenza Covid (la quale, tuttavia, non è ancora finita). Riprendono anche i pagamenti per le cartelle che notificate prima della sospensione per il lockdown. L’agenzia delle Entrate-Riscossione ha emesso un comunicato per fare il punto su questi pagamenti.
Per quanto attiene alle cartelle ed agli avvisi già scaduti prima dell’8 marzo 2020 «il contribuente dovrà procedere con il tempestivo versamento delle somme dovute o richiedere e ottenere un provvedimento di rateizzazione per evitare l’avvio delle procedure di recupero».
Per gli atti in scadenza nel periodo dall’8 marzo 2020 al 31 agosto 2021, il termine per effettuare il versamento scade il 30 settembre 2021.
Sempre entro il 30 settembre prossimo venturo va effettuato il pagamento delle rate relative ai piani di dilazione in scadenza dall’8 marzo 2020 al 31 agosto 2021. A tale proposito l’Agenzia delle Entrate-Riscossione ricorda che per evitare la decadenza del piano di dilazione, il contribuente deve versare almeno dieci rate, anche non consecutive, come stabilito dal decreto Ristori (Dl 137/2020). Le rate che scadono dopo il 31 agosto 2021 mantengono la data di scadenza originaria.
Entro il 31 dicembre di quest’anno i contribuenti hanno la possibilità di dilazionare i pagamenti richiedendo la rateizzazione del debito e di avvalersi delle agevolazioni introdotte dal decreto Ristori.
Per le rateizzazioni che erano attive alla data dell’8 marzo 2020 nonché per tutte le richieste che saranno presentate entro il 31 dicembre 2021, la decadenza dal beneficio scatterà in seguito al mancato pagamento di 10 rate, anche non consecutive e non di 5 rate come previsto in via ordinaria. È dunque necessario che il contribuente, in vista della scadenza del 30 settembre, presti la massima attenzione a rimanere in regola con la rateizzazione, calcolando esattamente le rate non versate durante i 18 messi di sospensione in modo da non superare il limite di tolleranza delle 10 rate.
Il decreto Ristori, rispetto alle domande presentate entro il 31 dicembre 2021 per ottenere l’ammissione automatica alla dilazione ordinaria di 72 rate (fino a 6 anni), ha innalzato l’entità del debito per il quale basta una semplice domanda da 60 a 100 mila euro, senza che sia necessario presentare la documentazione attestante lo stato di difficoltà economica.
Anche il contribuente decaduto da una precedente rateizzazione prima del periodo di sospensione, può presentare domanda di dilazione senza il vincolo del versamento delle rate scadute. È ammesso a richiedere la rateizzazione dei pagamenti ancora dovuti anche chi al 31 dicembre 2019 era decaduto dalle “rottamazioni” uno, bis e ter e dal “saldo e stralcio”.
Il versamento delle somme dovute può essere effettuato mediante compensazione con i crediti commerciali non prescritti, certi, liquidi ed esigibili (crediti certificati) maturati per somministrazioni, forniture, appalti e servizi prestati in favore della Pubblica amministrazione.
Il pagamento può essere effettuato direttamente agli sportelli dell’Agenzia delle Entrate-Riscossione, tramite appuntamento da fissare sul sito nella sezione «Trova lo sportello e prenota», oppure sul portale www.agenziaentrateriscossione.gov.it e con l’App Equiclick tramite la piattaforma PagoPa. Ma si può pagare anche presso la propria banca, agli sportelli bancomat (Atm) abilitati ai servizi di pagamento Cbill, con il proprio internet banking, agli uffici postali, presso i tabaccai aderenti a Banca 5 SpA e tramite i circuiti Sisal e Lottomatica,